No, non è vero! Le lampade abbronzanti presenti nei centri estetici emettono prevalentemente raggi ultravioletti di tipo A (UVA) e una minima quota di ultravioletti B (UVB). I primi inducono una rapida ma “finta” abbronzatura dovuta al riarrangiamento e foto-ossidazione della melanina cutanea preesistente.
Tale abbronzatura non è protettiva nei confronti dell’eritema (scottature) o dei danni a lungo termine indotti dagli UV (rischio cancerogeno e di fotoinvecchiamento).
Affinché la nostra pelle produca una pigmentazione protettiva è necessaria la sintesi di nuova melanina e tale processo, per essere indotto e mantenuto, necessita di un’esposizione moderata e prolungata di diversi giorni agli UV, specialmente UVB.