Il papilloma virus umano (HPV – Human Papilloma Virus) è responsabile di infezioni molto diffuse. Ne sono stati identificati più di duecento genotipi virali, una parte dei quali si associa alla formazione di verruche ano-genitali. I genotipi sono classificati in genotipi a basso rischio oncogenico ed in genotipi ad alto rischio oncogenico. I primi provocano lesioni benigne prive di potenziale evolutivo verso la malignità. Ai ceppi virali HPV del gruppo ad alto rischio sono dovuti almeno il 75% dei tumori del collo dell’utero, dell’ano, del pene, della cavità orale e dell’orofaringe. L’infezione genitale da HPV si trasmette attraverso i rapporti sessuali ed è una delle più frequenti malattie sessualmente trasmesse. L’utilizzo del preservativo nei rapporti genitali non elimina del tutto il rischio di contagio.
- GENOTIPI AD ALTO RISCHIO: HPV 16, 18, 31, 33, 45, 52 e 58
[associati a: Adenocarcinoma cervicale in situ, neoplasie intraepiteliali anali, cervicali, vulvari, vaginali] - GENOTIPI A BASSO RISCHIO: HPV 6 e 11
[associati a: Verruche Genitali ed anali (c.d. condilomi)]
Il vaccino anti-HPV attualmente in uso protegge dall’infezione nei confronti di 9 genotipi di papillomavirus umano (6, 11, 16, 18, 31, 33, 45, 52 e 58) e rappresenta un importante strumento nella prevenzione delle verruche genitali e delle loro potenziali complicanze, contribuendo a proteggere la salute sessuale e generale sia degli individui vaccinati, sia della popolazione nel suo insieme. Il vaccino è efficace quando precede il contatto dell’organismo con il papilloma virus (quindi prima dell’inizio dell’attività sessuale).
Il vaccino anti-HPV è composto da particelle similvirali altamente purificate della proteina capsidica (l’involucro del virus) associate a sostanze adiuvanti, prodotte mediante DNA ricombinante e dunque senza utilizzare il DNA del virus. Dal momento che non contiene materiale genetico virale, non può infettare le cellule, né replicarsi.
Dopo la somministrazione del vaccino, il sistema immunitario del soggetto inizia a produrre anticorpi contro queste proteine e quindi nel caso di un eventuale contatto con il virus, l’organismo riconosce immediatamente gli antigeni virali impedendo al virus di arrecare danno.
Vaccinazione HPV
Raccomandazioni CDC
Età consigliata | 11-12 anni (maschi e femmine) | ||
Età minima | 9 anni | ||
Età massima | |||
Situazioni particolari | Adulti tra i 27 e i 45 anni che non sono ancora stati vaccinati possono decidere di ricevere il vaccino HPV | Modalità: casi da valutare singolarmente tenendo conto del rischio di nuove infezioni da HPV e dei possibili benefici della vaccinazione | |
Modalità di vaccinazione | 9-15 anni |
|
|
>15anni |
|
||
>Immunodepressi |
|
Campagna vaccinale in Italia
La vaccinazione non è obbligatoria, ma è inserita nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), percui è raccomandata e offerta gratuitamente a ragazze e ragazzi a partire dagli 11 anni d’età, in due dosi a sei mesi di distanza, fino ai 14 anni, e a tre dosi dai 15 anni in poi.
- A seconda delle normative regionali è prevista l’estensione della gratuità fino ai 26 anni e per categorie di persone a rischio (soggetti a rischio per determinati comportamenti, includendo gli uomini che hanno rapporti con altri uomini, soggetti immunocompromessi e soggetti con infezione da HIV).
- Tutte le regioni ormai offrono il vaccino HPV alle ragazze di 25 anni, in occasione del primo invito allo screening cervicale (Pap test) e alle donne a cui è stata diagnosticata una lesione cervicale di grado CIN2 o superiore.
Il vaccino come opzione terapeutica nelle infezioni attive
Sono disponibili diverse opzioni di trattamento per le verruche anogenitali, ma non abbiamo a disposizione cure davvero efficaci. I trattamenti topici auto-applicati dai pazienti (imiquimod, podofillotossina, sinecatechina) sono associati a effetti avversi locali (ad esempio, irritazione, bruciore) e possono essere difficili da somministrare. La crioterapia, il laser e l’uso del diatermocoagulatore ci aiutano a controllare le manifestazioni cliniche, ma frequenti sono le recidive. Esistono dati che sembrerebbero confermare come il vaccino contro l'HPV possa rappresentare una valida alternativa di trattamento non invasivo per le verruche genitali refrattarie. Non è tuttora chiaro quale sia il meccanismo con cui il vaccino HPV favorisca la regressione delle verruche ano-genitali. Si ipotizza che l’azione avvenga attraverso risposte cellulo-mediate e umorali, particolarmente con l'aiuto di macrofagi e linfociti T.
- ll risultato chiave di questa revisione è la prova che i vaccini contro l'HPV potrebbero offrire un'alternativa terapeutica aggiuntiva per le verruche ano-genitali.
- Un secondo risultato chiave di questa revisione è il potenziale effetto terapeutico della somministazione intralesionale del vaccino HPV per trattare le verruche genitali. Questo è un risultato interessante perché potrebbe offrire una nuova alternativa di trattamento in quei pazienti che hanno già ricevuto un vaccino sistemico o che sono a rischio di effetti avversi.
Riassumendo…
- L’infezione avviene per contatto diretto nella maggior parte dei casi (sessuale)
- Colpisce l’80% della popolazione sessualmente attiva
- Gli HPV genitali hanno alta efficienza di trasmissione anche in assenza di manifestazioni cutanee
- Basta un singolo contatto per acquisire l’infezione
- Anche chi ha avuto solo poche e brevi relazioni ha un’alta prevalenza di infezione
- Gli epiteli di transizione sono il reservoir principale del virus HPV
- Non si diffonde per via ematica
- Non esiste alcuna terapia in grado di eradicare il virus, ma solo trattamenti che servono a gestire le manifestazioni causate da esso
- Il condom non previene in assoluto la trasmissione
Fonti
1. https://www.cdc.gov/std/treatment-guidelines/default.htm
2. A systemic review of the treatment of active anogenital warts with human papillomavirus vaccines. Samuel E. et al Journal of the American Pharmacists Association 2024 (179-185)