Arriva l'autunno, si torna sui banchi e spesso, con il «ritirarsi» della tintarella, arrivano alcune manifestazioni cutanee particolarmente antiestetiche e mal sopportate soprattutto dagli adolescenti. E' il caso dell'acne, patologia cutanea peculiare della pubertà, che solitamente riemerge dopo il periodo estivo a causa dell'effetto pro-infiammatorio dei raggi solari e dell'interruzione delle cure dermatologiche. L'esposizione solare, infatti, contrariamente a quanto comunemente si creda, non facilita la scomparsa dei «brufoli», anzi nella maggior parte dei casi determina un ispessimento cutaneo e un'infiammazione follicolare spesso responsabile di un peggioramento e ulteriore diffusione delle lesioni acneiche.
Speso si deve ricorrere al dermatologo proprio nel periodo autunnale per valutare accuratamente l'entità dell'acne e iniziare una terapia farmacologica specifica e idonea. Le cure dermatologiche per l'acne sono lunghe ed impegnative e, purtroppo, la pazienza dell'adolescente è scarsa e di breve durata. Pertanto, spiegano gli esperti di dermatologia dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù, un buon rapporto di fiducia tra giovane paziente e dermatologo curante è il primo traguardo da raggiungere, fondamentale e imprescindibile, affinché siano garantite l'adesione al trattamento e il successo terapeutico.
Tra i più innovativi trattamenti dell'acne anche attraverso l'ausilio del «Camouflage», tecnica dermocosmetica in grado di nascondere le lesioni in fase attiva e gli esiti dell'acne. Si tratta di una metodica capace di camuffare, appunto, le pustole, le piccole cicatrici, le macchie e i «punti neri» tipici dell'acne e spesso «aggrediti» dalle mani degli adolescenti impazienti di guarire ma che finiscono per procurarsi segni che possono diventare permanenti. La prestazione viene effettuata dal medico specialista ed insegnata praticamente al paziente che anche a casa, con prodotti specificatamente indicati, sarà in grado di realizzarla da sé, davanti allo specchio.