Rendere accessibili a tutti e in tempi rapidi i farmaci innovativi, neutralizzando ritardi burocratici che mettono a rischio la vita dei pazienti.
Con questo obiettivo gli esperti del Workshop di Economia e Farmaci dell’Università Cattolica di Roma, insieme a tutti gli attori di sistema (economisti, oncologi, farmacologi, clinici, associazioni pazienti), hanno stilato un documento rivolto alle Istituzioni per cambiare la situazione italiana, ancora per certi aspetti arretrata rispetto agli altri Paesi europei, sui farmaci innovativi oncologici.
Il documento è stato presentato in occasione del Workshop di economia e farmaci in immuno-oncologia - WEF IO 2019 tenutosi a Roma.
Quattro i punti fondamentali: quando la terapia è la migliore cura disponibile per un dato tumore (per esempio, nel melanoma avanzato senza mutazioni BRAF): è necessario garantire le risorse necessarie all’erogazione e la sostenibilità di sistema, mantenere separati i due fondi ad hoc: quello riservato ai farmaci innovativi e quello per gli innovativi oncologici.
E infine garantire l’accesso dei pazienti alle combinazioni terapeutiche che si sono dimostrate efficaci, valutando modelli di rimborso basati sul valore specifico della terapia (per esempio, l’immuno-combinazione dimostrata molto attiva nel melanoma viene già rimborsata in 16 Paesi europei a partire dal 2016, mentre solo una Regione italiana ha istituito un fondo ad hoc).