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Alopecia legata ai trattamenti antitumorali

Questo opuscolo ha lo scopo di aiutarla a comprendere meglio l’alopecia e i cambiamenti dei capelli

Segreteria SIDeMaST, 08 Jun 2022 09:49

Alopecia legata ai trattamenti antitumorali

Lo scopo di questo opuscolo

Questo opuscolo ha lo scopo di aiutarla a comprendere meglio l’alopecia e i cambiamenti dei capelli (colore, consistenza) legati ai trattamenti antitumorali. Saranno approfondite le cause, le misure di prevenzione e saranno dati consigli pratici per gestire i cambiamenti causati dalle terapie per il cancro.

Cos'è l’alopecia da trattamenti antitumorali?

La perdita dei capelli (alopecia) è un effetto collaterale molto comune dei farmaci antitumorali, poiché questi ultimi possono danneggiare le cellule del bulbo pilifero, alterando la crescita, la struttura e il colore dei capelli.

L’alopecia può interessare il cuoio capelluto o anche tutti i peli del corpo e può avere diverso andamento da persona a persona, variando nelle manifestazioni, nel tempo di comparsa e nella distribuzione.

Si possono osservare cambiamenti nella struttura, nel colore o nella densità dei capelli. Questi ultimi nel tempo potrebbero cadere, diventare più secchi, più sottili, o a volte anche più spessi o più ricci rispetto a prima del trattamento.

Che aspetto ha l’alopecia e quali sono i sintomi?

La perdita di capelli indotta dalla chemioterapia di solito si verifica nelle prime settimane di chemioterapia per via endovenosa. In gran parte dei casi i capelli ricrescono alcuni mesi dopo la fine della terapia, ma a volte possono rimanere sottili e radi nel lungo periodo.

Quando l’alopecia persiste per più di sei mesi dopo l'ultimo ciclo di chemioterapia, si parla di alopecia persistente indotta dalla chemioterapia. Questa condizione colpisce principalmente le donne con cancro della mammella e i sottoposti a trapianto di midollo osseo. Può localizzarsi nella zona frontale o presentarsi con un diradamento diffuso dei capelli.

I più comuni agenti chemioterapici che causano alopecia sono:

- carboplatino e cisplatino;
- ciclofosfamide;
- doxorubicina;
- epirubicina;
- fluorouracile;
- gemcitabina;
- idarubicina;
- ifosfamide;
- taxani: docetaxel, paclitaxel;
- Combinazione di diversi agenti chemioterapici diversi (es. taxani + doxorubicina).

Alopecia indotta dalla terapia endocrina (ormonale)

Generalmente si manifesta nei primi sei mesi di terapia, ma in alcuni casi anche anni dopo la prima dose.

Le più comuni terapie endocrine (ormonali) che causano la perdita e il diradamento dei capelli sono:
- anastrozolo;
- letrozolo;
- leuprolide;
- tamoxifene.

Cambiamenti dei capelli legati a target therapies.

La perdita di capelli nei pazienti che ricevono queste terapie non è totale, a differenza dei pazienti sottoposti a chemioterapia. Tuttavia, i capelli possono diventare più chiari, più sottili, più ricci o più secchi del solito e le ciglia e le sopracciglia possono diventare più lunghe e spesse. Inoltre, ci potrebbe essere una sgradita crescita di peli sul viso (ipertricosi).

Le target therapies che più comunemente causano perdita di capelli e/o loro cambiamenti sono:

- afatinib, erlotinib, cetuximab,
- panitumumab, osimertinib;
- ibrutinib, acalabrutinib;
- imatinib, nilotinib, dasatinib;
- sorafenib, regorafenib;
- trametinib, binimetinib, cobimetinib;
- vemurafenib, dabrafenib, encorafenib;
- vismodegib, sonidegib.

Perdita di capelli indotta dalla radioterapia.

I pazienti sottoposti a radioterapia cranica per tumori cerebrali o per metastasi sono a rischio di sviluppare infiammazione del cuoio capelluto e alopecia in corrispondenza dell'area trattata.

Quando le radiazioni sul cuoio capelluto sono troppo elevate o prolungate, l’alopecia può essere persistente, soprattutto se durante la radioterapia il paziente ha manifestato eritema, croste e dolore.

Come gestire la caduta dei capelli?

Per alcuni pazienti, soprattutto per le donne, l’alopecia può essere una delle reazioni avverse con il maggiore impatto psicologico. Condividere questo aspetto con altri pazienti e con l'équipe sanitaria è molto utile, poiché esistono consigli e trucchi per camuffare e affrontare la patologia.

Come prevenire la caduta dei capelli?

Un modo per prevenire la perdita di capelli causata dalla chemioterapia è il raffreddamento del cuoio capelluto (efficace in circa il 60% dei pazienti).

Durante questo trattamento di supporto si indossa una cuffia fredda. Il freddo fa sì che i vasi sanguigni della cute del cuoio capelluto si restringano. Ciò determina una riduzione del
flusso sanguigno alla radice dei capelli e di conseguenza una riduzione della dose di chemioterapico che raggiunge questi ultimi. In questo modo si impedisce alla chemioterapia di danneggiare i follicoli piliferi.

La cuffia viene indossata prima, durante e dopo l'infusione del farmaco per circa un'ora.

Il risultato varia a seconda del tipo di chemioterapia e del paziente per cui non è possibile prevederne il buon esito.

Nonostante sia un trattamento che non prevede l’assunzione di farmaci non è scevro da effetti collaterali. I più comuni sono il mal di testa e la sensazione di freddo.

Inoltre, questo trattamento non è raccomandato per i pazienti affetti da tumori ematologici o con metastasi encefaliche.

Consigli pratici per l’alopecia da chemioterapici:

  • Sottoporsi ad una visita dermatologica.
  • Parlare con il proprio team sanitario per capire se il raffreddamento del cuoio capelluto è disponibile ed è adatto al caso specifico.
  • Si consiglia di scegliere una parrucca prima dell'inizio della chemioterapia.
  • Non interrompere immediatamente il raffreddamento del cuoio capelluto se il risultato è deludente dopo il primo ciclo di chemioterapia.
  • Se ci si sottopone a colorazione, decolorazione o permanente dei capelli, si raccomanda di farlo prima dell'inizio del trattamento poiché i capelli crescono più lentamente durante la chemioterapia e questo renderà il colore più duraturo.
  • Utilizzare una federa morbida e liscia, ad esempio in seta.
  • Non esistono restrizioni specifiche sulla frequenza dei lavaggi dei capelli e del cuoio capelluto, ma è consigliabile limitare i lavaggi a due o tre volte alla settimana.
  • Pettinare o spazzolare delicatamente i capelli prima di lavarli.
  • Lavare i capelli con acqua tiepida. Utilizzare lo shampoo dalle radici alle punte e il balsamo nella direzione opposta.
  • Non ammassare i capelli sulla testa perché aumentano i grovigli.
  • Asciugare i capelli per evitare che il fusto si rompa.
  • In caso di cuoio capelluto arrossato o dolente usare prodotti delicati (prodotti per bambini, prodotti per cuoio capelluto sensibile).
  • Se si va all'aperto, proteggere sempre il cuoio capelluto con una protezione solare o un cappello/sciarpa/parrucca in base alla gravità della perdita di capelli e della sensibilità del cuoio capelluto.
  • Parlare con il medico prima di usare integratori o prodotti che promettono di aiutare la ricrescita dei capelli.
  • Procedure di styling, tinture e piastre dovrebbero essere evitati durante i primi sei mesi di terapia oncologica se si notano cambiamenti nei capelli, in quanto questi potrebbero avere potenziali effetti nocivi se non vengono eseguiti correttamente. Il calore medio del phon è consigliabile ogni volta che se ne ha bisogno.
  • Ci si può sottoporre a tintura per capelli se lo si fa regolarmente, ogni volta che i capelli sono sufficientemente lunghi e se il cuoio capelluto non è secco, pruriginoso o irritato.
    Si consiglia di scegliere tinture naturali o a base vegetale.
  • Alcuni liscianti per capelli possono contenere sostanze chimiche chiamate interferenti endocrini che possono interagire con gli ormoni del paziente, bloccandoli o imitandoli. Questo può essere pericoloso, soprattutto in caso di tumori ormonali come il cancro alla mammella e alle ovaie

Se i capelli non ricrescono completamente sei mesi dopo l'ultimo trattamento antitumorale o mentre si sta assumendo una terapia ormonale o una terapia mirata, o se si nota una perdita di capelli senza altri sintomi è raccomandato sottoposti a una visita dermatologica.

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