La scarsa risposta al trattamento immunoterapico con ipilimumab, nei pazienti con melanoma avanzato, potrebbe essere predetta grazie ad alti livelli di Vegf, la proteina del fattore di crescita vascolare endoteliale.
Lo studio della Harvard Medical School in Boston è stato pubblicato sulla rivista Cancer Immunology Research. Lo studio suggerisce inoltre che una combinazione fra immunoterapia con inibitori Vegf, anche nota come inibizione dell'angiogenesi, potrebbe rappresentare una potenziale opzione per questi pazienti.
I risultati delle osservazioni condotte su 176 pazienti con melanoma metastatico hanno mostrato che quelli con elevati livelli di Vegf nel flusso sanguigno prima del trattamento con ipilimumab ne traevano scarso beneficio clinico e vivevano il 60 per cento di probabilità in più di trovare la morte a causa di questa malattia, rispetto a quelli che avevano livelli sensibilmente minori prima di cominciare la terapia immunitaria. I pazienti avevano fra 16 e 91 anni e la maggior parte di essi era al quarto stadio tumorale.