Dermatologia / Rassegna stampa

Quella moltitudine di acari che vive sulla nostra faccia

Molto probabilmente ogni essere umano ha sul viso qualche animale che vive la sua intera esistenza proprio lì

Segreteria SIDeMaST, 14 May 2015 07:58

Argomenti: pelle acari
Quella moltitudine di acari che vive sulla nostra faccia

Sono microscopici, non si vedono, ma ci sono. Crescono, mangiano, si accoppiano e muoiono. Sempre sul nostro viso

Molto probabilmente ogni essere umano ha sul viso qualche animale che vive la sua intera esistenza proprio lì. Detto così potrebbe sembrare allarmante, pericoloso o semplicemente disgustoso, ma secondo una ricerca della North Carolina State University di Raleigh non corriamo alcun rischio e anzi lo studio degli acari che stabilmente risiedono sul volto umano potrebbe rivelare particolari inediti della nostra storia evolutiva.

Due specie

Le due specie di acari che vivono sul volto degli umani sono il Demodex follicolorum e il Demodex brevis. I primi sono reperibili all'interno dei pori e dei follicoli piliferi mentre la seconda specie si trova maggiormente in profondità all'interno delle ghiandole sebacee. Il viso umano e ricco di pori più larghi e di ghiandole sebacee e questo spiegherebbe il perché della scelta "residenziale" degli acari che però sono stati individuati in tutto il corpo, genitali e seno compresi.

Gli acari Demodex

Questi acari sono artropodi e come tali i loro parenti più stretti sono i ragni e le zecche. I Demodex hanno otto zampe corte e pelose e il loro corpo è allungato e simile a quello di un verme. La ricerca statunitense ha dimostrato, come avevano già fatto precedenti studi, che circa il 14 per cento delle persone ha acari visibili sul volto, aggiungendo però a questo dato il reperimento di Dna di Demodex su ogni viso esaminato. Questo significherebbe che nessuno ne è immune con una popolazione che può variare da alcune centinaia a migliaia. La popolazione può infatti variare da persona a persona o nel tempo (è stata osservata una maggiore presenza di acari sui volti degli over 18) o si può addirittura arrivare ad averne di più su un lato della faccia.

Comportamenti sconosciuti

Non è del tutto noto e compreso perché questi animali abbiano scelto di vivere in una così stretta vicinanza con gli esseri umani. C'è chi ritiene che si nutrano dei batteri collegati alla pelle, chi crede che mangino le cellule epiteliali morte e chi pensa che il loro cibo siano i grassi contenuti nel sebo prodotto dalle ghiandole. I ricercatori della North Carolina State University stanno studiando i microorganismi che vivono nell'apparato digerente di questi acari per cercare di fare luce sulle loro abitudini alimentari. Inoltre non si sa molto nemmeno del modo in cui si riproducono, mentre è noto che altre specie di acari hanno comportamenti riproduttivi che vanno dall'incesto e al cannibalismo sessuale fino al matricidio e il fratricidio, invece i Demodex hanno abitudini meno estreme e quel che sembra è che di notte escano dai pori per accoppiarsi per poi fare ritorno al punto di partenza. Secondo Megan Thoemmes, a capo della ricerca, l'unica cosa certa riguarda le uova che depongono. «Abbiamo filmato una femmina di Demodex che deponeva un uovo (il video è disponibile su Youtube sul bordo del poro nel quale viveva. Le loro uova sono molto grandi, da un terzo a metà delle dimensioni del loro corpo e per questa ragione è presumibile che ne depongano una alla volta». Inoltre questi artropodi sono privi di ano, ma ciò non vuol dire che non accumulino scorie inutilizzabili all'interno del loro corpo. Pare infatti che per questi animali la morte giunga con una sorta di esplosione con il rilascio sul nostro viso di tutto ciò che non è mai stato digerito. Il concetto è abbastanza disgustoso ma a detta degli studiosi americani non rappresenta un pericolo per la nostra salute.

Acne Rosacea

In realtà esiste un'alterazione patologica della cute che chiama in causa i Demodex ed è l'acne rosacea (nota anche come couperose). Si tratta di una dermatosi che generalmente colpisce la parte centrale del viso e che si manifesta con eritema, teleangectasie e lesioni infiammatorie simili a quelle prodotte dall'acne volgare. Numerosi studi hanno evidenziato che sul volto di chi è affetto da questa patologia la popolazione di Demodex passa dagli 1 o 2 per centimetro quadrato di pelle normalmente reperibili a 10 o 20. Ma secondo una ricerca del 2012 dell'irlandese Maynooth University, gli acari sono coinvolti nell'acne rosacea ma non ne sono la causa, che invece va ricercata nei cambiamenti che la nostra pelle subisce con il passare del tempo e con l'esposizione agli agenti atmosferici. Per esempio un aumento della produzione di sebo potrebbe portare a una crescita della popolazione di acari con inevitabili effetti infiammatori. Anche la loro morte esplosiva con rilascio di tossine e batteri potrebbe rappresentare un focolaio infiammatorio e, infine, potrebbe esistere un collegamento con il sistema immunitario poiché in pazienti affetti da malattie con grave compromissione immunitaria (Aids o cancro) è stata rilevata un'abbondante popolazione di acari. Insomma non è del tutto chiara la relazione che gli esseri umani hanno con questi animali ma quel che è certo è che non hanno un comportamento di tipo parassitario, piuttosto li si potrebbe definire come simbiotici poiché oltre a nutrirsi con sostanze prodotte dal nostro organismo, alcuni ritengono che ci ricambino eliminando cellule morte e batteri dal nostro viso. Liberarsene è praticamente impossibile poiché sebbene esistano farmaci in grado di sterminarli a sole sei settimane di distanza dalla terapia ricompaiono inesorabilmente.

Una lunga relazione

Secondo quella che è una semplice speculazione dei ricercatori statunitensi gli acari Demodex vivono sull'uomo da quando si è evoluto dagli ominidi (circa 20.000 anni fa). L'ipotesi è quella di averli ricevuti da altri animali. In particolare il Demodex brevis è molto simile a una specie che vive sui cani che al tempo dei nostri antenati vivevano a stretto contatto con gli umani. Ma oltre a raccontarci dei nostri rapporti con gli animali i Demodex potrebbero rivelare dettagli inediti anche di quelli tra gli esseri umani. Lo studio del Dna di questa particolare specie di acari ha mostrato differenze genetiche tra quelli reperiti sui volti dei cinesi rispetto a quelli individuati sulle facce di abitanti dell'America. Queste differenze potrebbero chiarirci i flussi migratori e rivelarci quali tra le popolazioni moderne siano maggiormente imparentate. Inoltre studi approfonditi sui Demodex potrebbero consentire di investigare sulla nostra evoluzione, infatti viene al momento ritenuto possibile che il nostro sistema immunitario sia mutato nel tempo anche a causa di questa lunga relazione acari/umani e che forse questi animali potrebbero avere contribuito al modo in cui il nostro organismo risponde alle malattie. La loro presenza infatti potrebbe avere causato una risposta immunitaria con potenziali effetti migliorativi della salute e della capacità di reazione del sistema immunitario.

  • keyboard-arrow-right Fonte Corriere della Sera
  • keyboard-arrow-right Autori Emanuela Di Pasqua
  • keyboard-arrow-right Link fonte Link articolo originale
  • keyboard-arrow-right Parole chiave pelle acari

Articoli collegati