Una gestione territoriale di accesso al farmaco consente di valorizzare la medicina del territorio e alleggerire i Centri prescrittori e ospedalieri dal carico di pazienti con conseguente riduzione dei tempi e delle liste di attesa.
La realtà, che i malati cronici devono affrontare quotidianamente, è l'eccessiva regionalizzazione sanitaria che però crea spesso disparità di cure attraverso una netta differenza di accesso al farmaco.
Un esempio, in questo senso, avviene nella dermatologia per il dimetilfumarato, farmaco di recente approvazione con classe di rimborsabilità Classe A-PHT, ma con accesso da parte dei pazienti diverso tra le Regioni italiane.
Il Prontuario della Continuità Terapeutica Ospedale-Territorio PHT è legato chiaramente alla distribuzione territoriale del farmaco e quindi alla continuità assistenziale, eppure le difficoltà sono enormi e di non facile soluzione.
Questo il tema principale della tavola rotonda ‘Uniformità di accesso regionale per dimetilfumarato: un nuovo farmaco di prima linea per la psoriasi’, che si è tenuta recentemente a Gardone Riviera, in occasione del 52° Congresso Nazionale SUMAI (Sindacato Unico di Medicina Ambulatoriale Italiana e Professionalità dell'Area Sanitaria).
A farne le spese i medici, per la difficoltà nel seguire i pazienti, e i malati psoriasici, come sottolinea Mara Maccarone, presidente di A.DI.PSO (Associazione per la Difesa degli Psoriasici): “I pazienti sono spaesati e alla fine il risultato è evidente: anche in forma lieve, si dichiarano insoddisfatti delle aspettative di cura, abbandonano le terapie, con indiscusse implicazioni sulla progressione di malattia”.