La risposta, per il momento, è negativa: prescrivere biologici a tutti sarebbe come guidare una Ferrari per andare al supermercato a fare la spesa: fattibile, ma con un costo eccessivo. Ovvero i farmaci biologici non sono indicati per ogni paziente psoriasico, ma devono essere presenti determinate condizioni di gravità di malattia e d'impossibilità ad attuare le terapie tradizionali.
Questo approccio è comune sostanzialmente a tutti i paesi Europei ed è dettato soprattutto dall'elevato prezzo di questi nuovi medicinali. Non è quindi un problema di «troppi effetti collaterali»: tutti i farmaci biologici hanno un ottimo profilo di sicurezza, come dimostrato dai dati di registri che raccolgono i dati di decine di migliaia di pazienti, e i possibili effetti avversi sono rari e prevedibili. Tuttavia i biologici hanno un costo alto e per questo si usano quando le terapie tradizionali, che sono in genere economiche, non sono impiegabili sul singolo paziente.
Ad oggi, in Italia, i medicinali biologici approvati sono etanercept, infliximab e adalimumab e ustekinumab, indicati sia per la psoriasi che per l'artrite psoriasica. Negli ultimi mesi si è poi aggiunto un nuovo medicinale, secukinumab, indicato nel trattamento di prima linea della psoriasi a placche da moderata a severa (insieme ad adalimumab), quando è richiesta una terapia sistemica.
Questi farmaci sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale secondo le normative dell'AIFA (l'Agenzia Italiana del Farmaco, il nostro ente regolatorio in materia di medicinali) aggiornate al giugno 2016 nei casi di psoriasi da moderata a grave che non abbiano risposto o siano risultati intolleranti o per i quali siano controindicati trattamenti sistemici tradizionali (ciclosporina, methotrexate o terapia PUVA).
La psoriasi viene definita da moderata a grave se: il PASI (Psoriasis Area Severity Index, un indice creato per valutare la gravità delle lesioni psoriasiche) è superiore a 10; o quando interessa più del 10 per cento della superficie corporea, ma non risponde alla terapia locale; o ancora quando interessa meno del 10 per cento del corpo, ma è presente in aree «problematiche» (lesioni la viso, aree genitali, palmo-plantari o ungueali).
Nel caso dei farmaci biologici fino ad ora esistenti devono verificarsi tutti i punti sopradescritti perché il dermatologo possa prescrivere questa terapia al proprio paziente.
Nel caso esclusivo di secukinumab deve trattarsi di psoriasi da moderata a grave, ma basta una sola delle condizioni sopradescritte.
Per quanto riguarda i bambini, fortunatamente la psoriasi grave è molto rara. Esistono comunque due biologici approvati e rimborsati: etanercept e adalimumab.
Infine, ixekizumab, è un altro biologico promettente, ma sarà in fase di valutazione dall'agenzia del farmaco europea (EMA) il prossimo anno e occorre quindi del tempo per averlo in Italia.