Un importante studio internazionale ha identificato una nuova mutazione genetica che sembra aumentare il rischio del melanoma maligno, la forma più mortale di cancro della pelle.
La mutazione identificata si verifica nel gene che codifica il «Mitf», un fattore di trascrizione che induce la produzione di diverse proteine importanti nei melanociti, le cellule da cui ha origine il melanoma.
Lo studio dei ricercatori degli Stati Uniti, del Regno Unito e dell'Australia sta per essere pubblicato su Nature online. «Già sappiamo che Mitf è un regolatore master per la produzione del pigmento della melanina, e diversi anni fa abbiamo identificato una modificazione chimica, chiamata sumoilazione, che reprime l'attività del fattore di trascrizione Mitf», ha detto David Fisher, direttore di Dermatologia del Massachusetts General Hospital (MGH). «La mutazione attualmente scoperta sembra bloccare la sumoilazione del Mitf - ha precisato l'esperto - con conseguente iperattività del fattore di trascrizione e quindi con un aumento significativo del rischio di melanoma».
I ricercatori hanno cominciato questo studio mediante il sequenziamento del genoma di un paziente con forte predisposizione ereditaria (quattro parenti di primo grado del paziente erano affetti dalla malattia). Tra le diverse varianti, i ricercatori hanno focalizzato una mutazione nel Mitf, dal momento che era stato precedentemente identificato come un potenziale oncogene del melanoma. Dal materiale genetico estratto dai parenti del paziente sottoposto alla sperimentazione è emerso che due di loro presentavano la stessa variazione Mitf, designata E318K.
Per analizzare ulteriormente il ruolo di questa mutazione a rischio di melanoma, i ricercatori hanno genotipizzato i campioni provenienti da diversi grandi studi condotti nel Regno Unito e in Australia, che hanno coinvolto più di 15.000 individui. Dal confronto è emerso che la mutazione E318K si è verificata più frequentemente nei soggetti con melanoma rispetto alle persone sane.
Altre analisi sugli effetti della mutazione sulla funzione Mitf hanno inoltre confermato che esso riduce la sumoilazione e aumenta la trascrizione di alcuni geni controllati dal fattore di trascrizione. «Questa variante del Mitf raddoppia il rischio di insorgenza del melanoma», ha concluso Fisher.