Non più di tre sedute al mese sul lettino solare e niente lampade se si hanno meno di 13 anni o se si contano sulla pelle più di 20 nei. Sono alcuni dei consigli che arrivano da Torello Lotti, presidente della Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse (SIDeMaST), docente all'università di Firenze e componente del gruppo di lavoro al quale è stato affidato il compito dettare gli indirizzi per un adeguamento alla normativa sui lettini solari. Con la stagione estiva ormai al via Dica33 ha chiesto all'esperto di riassumere regole e cautele da adottare quando ci si abbronza.
Professor Lotti, secondo i dati sono circa un milione e mezzo i ragazzi tra i 14 e i 18 anni che fanno uso di lettini abbronzanti. Quali consigli rivolgerebbe loro?
«È opinione comune che un colorito abbronzato sia indice di benessere e bellezza. Ci credono soprattutto i più giovani, tra i quali sono in molti a sottoporsi a dosi consistenti e prolungate di raggi UVA senza sapere che questo tipo di luce provoca il rapido invecchiamento della pelle e aumenta il rischio di tumori cutanei. Il consiglio pertanto è quello di un utilizzo prudente e oculato dei lettini abbronzanti. Se proprio non se ne può fare a meno, è importante recarsi soltanto in centri altamente qualificati, forniti di apparecchiature a norma e di ultima generazione con filtri che assorbono gli UVB. Occorre poi sincerarsi che il lettino utilizzi uno schermo solare adatto al proprio fototipo, quindi con Spf alto (50+) per i fototipi più chiari. È caldamente consigliato, infine, di non sottoporsi mai a più di tre sedute al mese, intervallate tra loro da almeno 10 giorni».
Quali tempi prevede per la stesura delle linee guida? Quali aspetti ritenete meritino regole chiare da parte del legislatore?
«La normativa vigente sull'uso delle lampade solari è la disposizione europea CEI EN 60335-2-27, modificata nel 2007 nella parte relativa ai limiti di emissione dei raggi UVA e UVB. Trattandosi di un «Regolamento» comunitario risulta già in vigore senza la necessità di recepimenti nazionali, ma gli Stati membri possono legiferare per stabilire tra le altre cose la data entro la quale i proprietari di apparecchiature abbronzanti dovranno adeguare i propri solarium ai nuovi parametri. Per quanto ci riguarda riteniamo che l'occasione è utile perché vengano introdotte regole chiare sull'uso dei lettini da parte dei minorenni: va resa obbligatoria la presenza del genitore e serve una certificazione da parte del dermatologo perché siano tutelati i soggetti che più rischiano, come le persone con fototipo I e II, con numerosi nei sulla pelle o con casi pregressi in famiglia di tumori cutanei».
Ha chiamato in causa i genitori. Che cosa direbbe a papà e mamme?
«Consiglierei loro di informarsi innanzitutto sui rischi connessi a un'errata esposizione alle lampade e di parlare con i loro ragazzi per far comprendere l'importanza di una corretta abbronzatura. Le lampade sono assolutamente sconsigliate in coloro che presentano più di 20 nei sulla pelle e prima dei 13 anni, perché il sistema immunitario cutaneo è immaturo e l'esposizione potrebbe indurre la formazione di tumori cutanei in epoche successive. Comunque la presenza o l'insorgenza di macchie, nei, e ogni altra formazione sulla cute, dovrà sempre indurre i genitori a recarsi dal dermatologo, che saprà consigliarli nel miglior modo possibile, caso per caso».