C'è un nuovo anticorpo monoclonale, a base di ixekizumab, che sembra dare risultati promettenti per la cura della psoriasi a placche cronica moderata e grave: nei pazienti cui è stato somministrato si è rilevato un miglioramento del 75% nell'indice di gravità dopo 3 mesi di trattamento, rispetto al placebo, come spiega uno studio pubblicato sul New England Journal of medicine e i cui dettagli sono stati spiegati in una conferenza stampa a Londra per la presentazione del nuovo centro di ricerca Eli Lilly a Erl Wood.
Il farmaco è stato testato su 142 pazienti e attualmente si trova in fase III della sperimentazione clinica. «I dati suggeriscono che l'ixekizumab - spiega Craig Leonardi, autore della ricerca e professore di dermatologia clinica presso la Sant Louis University school of medicine - può essere un trattamento efficace per i pazienti con psoriasi a placche cronica moderata e grave e potrebbe rappresentare un nuovo approccio per il trattamento di questi malati».
Tra i farmaci in fase di sviluppo per le malattie autoimmuni, è stato poi presentata una nuova terapia assumibile per via orale, a base di baricitinib, per l'artrite reumatoide. Nello studio di fase IIB il trattamento è stato provato su 301 pazienti che hanno ricevuto il farmaco o un placebo, in modo randomizzato, per 12 settimane. Secondo i risultati presentati, si è riscontrato dopo due settimane di terapia, alla prima valutazione, un miglioramento, che si è poi mantenuto fino alla 12/a settimana. L'artrite reumatoide, patologia che porta a infiammazione, gonfiore e progressiva distruzione delle articolazioni, in Italia colpisce 300mila persone, in particolare le donne.