Aumentano le temperature e diminuiscono i capi di abbigliamento indossati, ma se presentarsi in ufficio in bermuda e magliettina è ormai tollerato (seppur non esattamente chic), farlo con le infradito (non importa se griffate o super modaiole) proprio no.E non solo per ragioni di stile, ma anche di salute, come avverte la podologa Jackie Sutera, portavoce dell'Associazione Podologi Americani ,elencando i10 buoni motivi per cui, per pratiche e comode che siano, le flip-flop non andrebbero mai usate al di fuori della piscina o della spiaggia.
Rischio batteri e funghi
Andare in giro con le infradito trasforma i piedi in un vero e proprio ricettacolo di batteri, di cui lo stafilococco è senz'altro uno dei più pericolosi (nei casi più gravi, soprattutto in presenza di ferite aperte, si può addirittura arrivare all'amputazione dell'arto), ma meglio fare attenzione anche ad infezioni fungine come verruche e «piede dell'atleta», altamente contagiose, oltre che fastidiose.
Passo rallentato
Uno studio dell'Auburn University ha scoperto che camminare con le flipflop ai piedi distorce l'andatura rispetto ad un'analoga deambulazione con le scarpe da ginnastica, costringendo a fare passettini più corti e con un impulso di frenata più piccolo.
Andatura goffa
Diretta conseguenza dalla camminata distorta del punto precedente, i passettini corti a cui costringono le infradito rendono immediatamente più goffi e aumentano il pericolo di inciampare.
Talloni fuori uso
Non essendoci altro ostacolo con il terreno che una leggera suola in gomma (ma esistono anche col fondo in cuoio, plastica o paglia), ad ogni falcata i talloni vengono notevolmente sollecitati e questo impatto ripetuto può provocare dolori anche di forte intensità, soprattutto se si usano le infradito per lunghi periodi.
Pericolo vesciche
Le stringhe laterali sono l'unico punto di aggancio del piede alla ciabatta, ma sfregando contro la pelle ad ogni passo finiscono con l'irritarla, dando origine a dolorose vesciche che, quando poi scoppiano, si trasformando in ferite aperte, esponendo il piede a possibili attacchi di agenti patogeni.
Danni permanenti alle dita dei piedi
Quando s'indossano le infradito, il piede è costretto ad assumere una posizione «a tenaglia» per non perdere aderenza e a lungo andare questa innaturale postura fa incurvare le nocche delle dita, causando il cosiddetto "hammer toe" (ovvero, dito a martello), che nei casi più gravi può essere risolto solo chirurgicamente. Per scongiurare il pericolo (e camminare decisamente meglio) basta sostituire le flipflop con dei sandali a doppio cinturino (uno a metà collo del piede e l'altro dietro alla caviglia).
Postura alterata
Qualunque calzatura completamente priva di tacco impedisce il corretto appoggio del piede, alterando la giusta distribuzione del peso corporeo e la circolazione del sangue e danneggiando la postura, soprattutto in caso di uso prolungato.
Dolori articolari spesso lancinanti
Per riuscire a tenere ginocchia e bacino allineati, le persone coi piedi piatti necessitano di un sostegno plantare, che però nelle flipflop non esiste, così le articolazioni sono chiamate ad un surplus di lavoro per compensarne la mancanza, esponendo però il piede ad una gamma di lesioni che spaziano dal semplice dolore al tallone alla più grave tendinite.
Aggravamento dei calli
La già citata «presa a tenaglia» assunta dalle dita per riuscire a tenere le flipflop ai piedi può rendere i calli - soprattutto quelli che si formano in corrispondenza di alluce ed indice per lo sfregamento con il punto di giuntura delle due stringhe laterali - ancor più dolorosi.
Materiali tossici
Le stringhe laterali che tengono insieme le infradito possono essere realizzate in lattice, materiale però a cui molte persone sono allergiche, o possono contenere BPA (ovvero, bisfenolo A), un composto organico che si crede possa essere legato ad alcuni tipi di tumore. Se proprio non volete rinunciare alle adorate flipflop, meglio optare per i modelli in tessuto o pelle.