Attenzione a non eccedere con i bagni in piscina: un'esposizione eccessiva e reiterata al cloro, infatti, può causare danni serissimi alla pelle e ai capelli.
In un'estate torrida come quella attuale ecco la notizia che tutti quelli che cercano refrigerio temevano.
A lanciare l'allarme è il team del Dott. Fabio Rinaldi, presidente dell'IHRF – International Hair Research Foundation – e anche docente alla Sorbona, che pone l'accento soprattutto sulla necessità di tutelare i bambini, tra i principali fruitori delle piscine, pubbliche e non, frequentatissime in questo periodo dell'anno soprattutto nelle parti d'Italia che non hanno la fortuna di essere bagnate dal mare.
Secondo una ricerca condotta nel 2007 da Assopiscine – Associazione Italiana Costruttori Piscine, le piscine pubbliche in territorio italiano erano stimate attorno alle 8.000, contro le 156.000 private, con una concentrazione maggiore in Lazio, Toscana e Lombardia. Sotto la lente d'ingrandimento dei dermatologi sono finiti i loro livelli di cloro, in molti casi troppo alti, al punto da diventare persino pericolosi.
Come se non bastasse, centinaia di «cittadini» in cerca di refrigerio, e magari anche di una salutare tintarella, in specchi d'acqua cittadini significano spesso sovraffollamento e, quindi, condizioni igieniche compromesse: uno scenario che tanto salutare non è... Tuttavia non si creda di essere al sicuro tra le mura amiche. Infatti le piscine private non sono esenti dal problema. Anzi, forse sono proprio le realtà più problematiche, a causa di una gestione spesso approssimativa e inesperta della disinfezione dell'acqua, sovente igienizzata con dosi di cloro eccessive e dannosissime.
A confermarlo arrivano le dichiarazioni del Dott. Rinaldi: «Il cloro presente nell'acqua delle piscine è estremamente irritante. È pericoloso soprattutto per le persone con pelle secca o per chi soffre di patologie come la dermatite atopica e simili, comuni a molte persone. Una sua eccessiva concentrazione può portare a fenomeni di follicolite anche gravi».
L'esperto sottolinea anche la capacità del cloro di macchiare, e a volte smacchiare, la pelle causando spiacevoli discromie, ovvero alterazioni del colorito della cute. Inoltre rileva un ulteriore pericolo per le chiome dei bagnanti: «Il cloro fa malissimo anche ai capelli. Il fusto si rovina, si decolora, si destruttura».
Ecco quindi una serie di consigli utili per prevenire situazioni spiacevoli e l'insorgere di gravi problemi. «È auspicabile ogni volta che si è fatto un bagno in piscina - ammonisce Rinaldi - sciacquarsi con acqua dolce in modo da asportare i residui di cloro. E' utile anche, a fine giornata, utilizzare creme idratanti e balsami per capelli per reintegrare ciò che il cloro ci ha sottratto durante la giornata».
Chi si espone costantemente a questi pericoli sono donne e bambini, i clienti per antonomasia di queste strutture balneari, che ricercano svago e un po' di tregua dal caldo estivo concentrando la loro affluenza soprattutto nei weekend.
Il Dott. Rinaldi mette in guardia anche dai rischi che si corrono a bordo piscina: «Il micro-residuo di acqua che inevitabilmente si deposita a bordo piscina è il terreno di coltura prediletto da virus e funghi, come verruche plantari e infezioni che macerano la pelle». Per ovviare a questo problema durante la permanenza in piscina è consigliato l'utilizzo di specifici calzini di lattice, reperibili in farmacia e utili per ridurre il contatto diretto e prolungato con la pelle di sostanze indesiderate. Possono essere utilizzati anche «detergenti a base di clorexidina o simili per prevenzione». Sono sufficienti quindi alcuni piccoli accorgimenti per essere sempre pronti e in guardia senza dover rinunciare ai piaceri di un bel bagno rinfrescante sotto il torrido sole estivo.