Dermatologia etnica, workshop “Riconoscere e prevenire” a Napoli
Progetto "La pelle non ha colori", coordinato dalla prof.ssa Gabriella Fabbrocini
Segreteria SIDeMaST, 21 Jan 2020 04:55

Progetto "La pelle non ha colori", coordinato dalla prof.ssa Gabriella Fabbrocini
Segreteria SIDeMaST, 21 Jan 2020 04:55
“Riconoscere e prevenire: il ruolo della corretta accoglienza e della mediazione culturale e linguistica nella tutela della salute”.
È il titolo del workshop interattivo organizzato dall’ambulatorio di Dermatologia e venereologia etnica dell’Azienda ospedaliera universitaria ‘Federico II’ di Napoli.
Un corso che si pone l’obiettivo di fornire gli strumenti teorico-pratici di educazione sanitaria e medicina preventiva per un rapido riconoscimento delle principali affezioni dermatologiche, che si inserisce nell’ambito del progetto “La pelle non ha colori”, rivolto a tutti i responsabili dei centri di accoglienza presenti sul territorio campano.
“Il nostro intento è quello di far conoscere tutta l’attività svolta e i servizi sanitari ultraspecialistici offerti dalla clinica, ma soprattutto – spiega la prof.ssa Gabriella Fabbrocini, responsabile del progetto e direttrice dell’Unità operativa complessa di Dermatologia clinica – quello di creare una rete di solidarietà tra i diversi attori che si prendono cura di questa fascia di pazienti, che spesso vivono in condizioni di indigenza e che necessitano di un’accoglienza molto più articolata della semplice visita dermatologica”.
L’intento con cui è nato l’ambulatorio di Dermatologia etnica è di identificare, prevenire, riconoscere e curare le diverse malattie dermatologiche e venereologiche (dermatosi genitali e infezioni sessualmente trasmesse), interessanti i migranti e le popolazioni mobili.
La struttura operante al ‘Federico II’ rappresenta un presidio, all’avanguardia nel suo genere, etico/etnico di Sanità di secondo livello, attivo sul territorio campano e nazionale di accoglienza dei migranti delle più diverse provenienze.