Dermatologia / Rassegna stampa

Con il laser ora si scopre il melanoma

La diagnosi tempestiva avviene oggi con la microscopia laser confocale, una tecnologia che rappresenta una autentica rivoluzione. In Italia è applicata in solo una decina di Centri, duecento nel mondo. Ne parliamo con Pier Luca Bencini, un pioniere della dermatologia laser, fondatore ed oggi vicepresidente della Società italiana laser in dermatologia, direttore scientifico dell'Istituto di laser chirurgia dermatologica Iclid di Milano

Segreteria SIDeMaST, 13 May 2010 11:25

Con il laser ora si scopre il melanoma

Lunedì si celebra in tutta Italia la Giornata del melanoma, uno dei tumori più insidiosi della pelle. Si incoraggia la prevenzione e la diagnosi precoce, fondamentale per poter avviare cure tempestive.

La diagnosi tempestiva avviene oggi con la microscopia laser confocale, una tecnologia che rappresenta una autentica rivoluzione. In Italia è applicata in solo una decina di Centri, duecento nel mondo. Ne parliamo con Pier Luca Bencini, un pioniere della dermatologia laser, fondatore ed oggi vicepresidente della Società italiana laser in dermatologia, direttore scientifico dell'Istituto di laser chirurgia dermatologica Iclid di Milano.

«Il microscopio laser confocale - precisa il dottor Bencini, fiorentino di nascita, milanese di adozione - è il frutto del costante sviluppo delle conoscenze fisiche e biologiche che hanno consentito di rivelare attraverso una apparecchiatura la presenza di cellule maligne, evitando numerosi esami istologici. Il microscopio laser, appoggiato sulla lesione sospetta, è essenziale in tutti quei casi che si presentano di difficile interpretazione. Consente infatti di ottenere immagini con una precisione ed una accuratezza sorprendenti evitando metodiche diagnostiche invasive come la biopsia e riduce le asportazioni superflue di lesioni biologicamente banali».

La scoperta del laser avvenne nel 1960 a Malibu, in California, ad opera di Theodor Maiman, allora ricercatore della Huches Research. Maiman riuscì a realizzare delle apparecchiature che emettevano radiazioni luminose ad alta intensità e con la stessa lunghezza d'onda. Si intuì presto che, selezionando il tipo di laser e quindi la radiazione luminosa che esso produce era possibile interagire selettivamente con alcune molecole cutanee (come la melanina, l'emoglobina del sangue o l'acqua), grazie alla loro capacità di assorbire in modo molto specifico alcune luci e di respingerne altre. La strada era stata aperta e presto si svilupparono le applicazioni anche in dermatologia.

«I laser - afferma Bencini - permettono di intervenire chirurgicamente a livello molecolare e quindi con maggiore precisione, rispettando la pelle circostante e risolvendo patologie ed inestetismi con risultati impossibili da raggiungere con le metodiche chirurgiche tradizionali. Il ventaglio delle prestazioni eseguibili in ambulatorio risulta così allargato. Talvolta le degenze ospedaliere sono ridotte come pure il ricorso all'anestesia generale».

Le applicazioni si sono estese in pochi anni: cancella angiomi e lesioni vascolari deturpanti, tatuaggi e macchie della pelle con risultati sorprendenti. Inoltre è di aiuto nel ridurre cicatrici ipertrofiche e cheloidee. Altre applicazioni innovative si sono verificate con lo sviluppo dei laser frazionali. Quest'ultima metodica ha trovato grande utilizzo nel rimodellamento delle cicatrici e nel ringiovanimento del volto. Infatti i sistemi frazionali consentono di ottenere un danno termico controllato, suddividendo la luce in microfasci e lasciando ampie aree circostanti di pelle completamente indenne, così da ridurre fino ad annullare il decorso post-operatorio.

In particolare negli Stati Uniti, grazie ai ricercatori di Palomar, è stata realizzata una innovativa apparecchiatura «Lux 1540 Fractional» per la fototermolisi frazionale, metodica semplice, veloce, agevole e indolore. L'energia luminosa penetra all'interno della pelle e determina una attivazione delle cellule del derma con un aumento del tessuto elastico e del collagene. Si stimolano, in pratica, le cellule degli strati profondi per attivare un processo di rigenerazione che attenua le cicatrici acneiche, le rughe e le smagliature. Inoltre vengono anche eliminati sia i depositi di melanina, sia le vecchie cellule pigmentate.

Un altro indubbio vantaggio di questa ultima generazione di apparecchiature è il manipolo, dotato di un sofisticato ed efficace sistema di raffreddamento che, oltre a proteggere la superficie cutanea da un eccessivo surriscaldamento, consente una procedura senza la necessità di anestesia.

Oggi le nuove tecnologie laser non invasive permettono di curare le cicatrici inestetiche dell'acne senza ricorrere a metodi invasivi e spesso rischiosi. Il laser è un grande strumento, ma ha dei limiti, non è una soluzione per tutti i mali. Inoltre va affidato a medici competenti ed esperti in grado di usarlo in totale sicurezza.

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