Dermatologia / Rassegna stampa

Alopecia Areata, spia di altre malattie autoimmuni

Non è pericolosa per la salute, ma può essere la prima espressione di una serie di patologie autoimmuni

Segreteria SIDeMaST, 04 Dec 2018 02:28

Alopecia Areata, spia di altre malattie autoimmuni

Non è una malattia rara, come si potrebbe pensare, perché interessa il 2% delle patologie dermatologiche, vale a dire 1 su 85 pazienti. Non fa distinzione di sesso, né di etnie, anche se predilige i giovani entro i trent’anni e raramente si manifesta dopo i 60.

L’alopecia areata, da non confondersi con quella definita androgenetica o "comune", che si manifesta in età adulta in percentuale maggiore nella popolazione maschile, principalmente per problemi ormonali ed ereditari, vede compromesso il sistema immunitario le cui cellule attaccano il follicolo pilifero, impedendogli di svolgere la sua funzione e di far crescere peli e capelli.

Non è ancora chiaro perché il sistema immunitario aggredisca i follicoli piliferi, ma generalmente vengono colpite persone con una particolare predisposizione genetica che si combina con altri fattori (stress psicologico severo, carenza di ferro, malnutrizione).

Si è visto, ad esempio, che l'alopecia areata è leggermente più comune nei pazienti con altri disordini immunitari, come tiroidite, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide, celiachia, vitiligine, diabete mellito di tipo I e varie forme di allergia.

Quello che si sa è che in entrambe le forme, areata e androgenica, non è una malattia contagiosa. Ma il grado di gravità è differente per la prima che facilmente compromette in modo significativo anche la salute psicologica.

È considerata ormai una patologia autoimmune, pertanto la sua terapia è di tipo immunologico. Il farmaco principe è sicuramente il cortisone, ma ci sono terapie che possono essere approcciate a seconda del paziente.

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