Il 30% degli italiani è allergico. Un dato allarmante, anche considerato che nel 1950 la quota non andava oltre al 10%.
I più sensibili ad allergie ed asma sono i bambini sotto i 14 anni di età: il 10% soffre di asma bronchiale (nell'80% dei casi provocata da allergie); il 18-20% soffre di rinite allergica, mentre il 10% presenta dermatite atopica. Il 20% è particolarmente sensibile a polvere, polline e peli di animale.
Sono alcuni dei dati presentati oggi, in occasione della VI Giornata del bambino allergico, da Giovanni Cavagni, coordinatore del gruppo di lavoro Federasma-Siaip (la Società Italiana di Allergologia ed Immunologia Pediatrica e Federazione delle associazioni dei malati asmatici e allergici).
Ma ad allarmare non solo solo i dati sull'incidenza delle allergie. La denuncia lanciata oggi da Federasma-Siaip riguarda le cattive condizioni delle scuole italiane, che secondo un'indagine condotta dal Miur nel 2001 (il dato è l'ultimo disponibile) solo nel 43% dei casi è in possesso del certificato igienico-sanitario che attesti condizioni idonee ad accogliere gli studenti senza esporli a rischi per la propria salute.
Altrettanto grave, secondo le due associazioni, è la mancanza di una specifica normativa che regolamenti la gestione delle emergenze in caso di gravi reazioni allergiche e asmatiche attraverso l'individuazione di figure sanitarie preposte alla somministrazione dei farmaci salvavita all'interno delle scuole.
Per sopperire a queste gravi mancanze e lacune, Siaip e Federasma hanno già pronto un documento congiunto su «Raccomandazioni sulla gestione del bambino allergico a scuola» che oltre a voler essere una linea guida per dirigenti scolastici, insegnanti, e dirigenti delle Asl su come approntare le condizioni ambientali per prevenire le gravi reazioni allergiche e su come intervenire tempestivamente in maniera efficace nelle emergenze, è anche un primo approccio per il bambino affinché acquisisca comportamenti giusti per gestire al meglio i suoi disturbi allergici all'interno della scuola.