Solo l'8% dei genitori porta il figlio con l'acne dal dermatologo, mentre quasi il 20% privilegia la pulizia periodica dall'estetista o la pillola contraccettiva, nel caso delle ragazze. Il 13% fa impacchi con il limone e circa il 12% pensa che il problema 'passi da solò. Sono alcuni dei dati emersi dalla survey 'Acne e Giovanì per fotografare il comportamento di genitori e figli riguardo all'acne in Italia. L'indagine è stata lanciata da 'VediamociChiarà, il blog sulla salute e il benessere delle donne con una media di 200 mila utenti al mese, in collaborazione con l'Italian Acne Board e ha prodotto quasi 2.400 questionari di coppia con una parte delle domande destinate alle mamme e altre ai figli.
E' emerso che l'acne è molto sottovalutata, spiegano gli esperti in una nota. La terapia è troppo spesso affidata a persone non specializzate o al suggerimento di amici e, di conseguenza, le cure adottate non solo non sono efficaci, ma tendono a prolungare in modo inutile, se non addirittura a peggiorare, il problema. E non vanno sottovalutate le conseguenze psicologiche dei ragazzi nella quotidiana vita di relazione, in gruppo o con l'altro sesso. In una domanda a risposta multipla il 78% ha indicato lo smog e l'inquinamento come primaria causa dell'acne, seguito dalla cattiva alimentazione (66%), a pari merito con gli accumuli di grasso sotto la pelle (66%). C'è poi chi sostiene che l'acne sia causata da un virus (18%).
Quasi un quarto delle mamme intervistate ritiene che sia una patologia che sparisce col tempo e che si debba intervenire solo quando la situazione è molto grave (43%), o quando tutto ciò che è stato tentato non ha dato risultati (26%). Quanto alle risposte dei ragazzi, oltre il 60% ha in classe da 1 a 5 compagni con l'acne, la maggior parte di loro ritiene che essa influisca negativamente sulla propria immagine (49%) e sulla vita sociale (61%) o che crei maggiori difficoltà ad essere accettati dall'altro sesso (97%).
L'informazione su cosa è l'acne e come porvi rimedio è condivisa dagli adolescenti tra amici (32%) o cercata su internet (37%), soprattutto su Yahoo Answer. Di coloro che si stanno curando (il 65% del campione), solo il 20% segue una cura prescritta da un dermatologo, mentre ben il 29% segue una cura data dall'estetista o dal farmacista.
Visti i risultati, VediamociChiara, in collaborazione con l'Italian Acne Board e la partecipazione di Avantgarde, ha messo a punto una campagna di sensibilizzazione e comunicazione che parte proprio dai genitori per far comprendere l'origine e l'entità del problema ed evitare, grazie all'aiuto di una corretta terapia prescritta dal dermatologo, conseguenze importanti sul viso, sul corpo e sulla qualità della vita dei ragazzi, oltre all'esclusione del soggetto con acne dal gruppo.