L'acne, pur avendo tra i vari fattori eziopatogenetici anche un batterio (Propionibacterium Acnes), non è una malattia infettiva bensì una dermatite infiammatoria, pertanto l'uso degli antibiotici topici o sistemici probabilmente non è sempre giustificato.
Lo precisa un documento reso disponibile dall'Agenzia italiana del farmaco e firmato da rappresentanti dell'Associazione dermatologi ospedalieri italiani (Adoi), della Società italiana di dermatologia e malattie a trasmissione sessuale (Sidemast), dell'Associazione italiana dermatologi ambulatoriali (Aida), della Società italiana di dermatologia plastica (Isplad), dell'Italian acne board (Iab), delle Donne dermatologhe italiane (Ddi) e dell'Aifa stessa.
I dermatologi italiani prendono dunque una posizione importante nell'ottica della promozione di un uso ragionato degli antibiotici, fondata sulle ricerche più recenti, che confermano come l'acne sia legata all'alterazione della produzione di sebo, mentre l'intervento del batterio p.acnes è un fenomeno secondario. Gli autori riconoscono che, tra le opzioni terapeutiche dell'acne, rientrano anche gli antibiotici, ma ricordano le norme prescrittive suggerite dalle linee guida internazionali. Intanto l'uso dell'antibiotico in monoterapia deve essere evitato; meglio combinarlo con un retinoide topico, base della terapia antiacne, ed è opportuno associare anche il benzoile perossido per il suo effetto antimicrobico e per la capacità di non favorire l'antibiotico-resistenza.
La durata del trattamento con l'antibiotico non dovrebbe superare i tre mesi e si sconsiglia l'uso combinato di antibiotico topico e sistemico. I dermatologi raccomandano di valutare l'andamento clinico dopo sei-otto settimane di terapia e, in caso di assenza di risposta clinica sospendere l'antibiotico e passare ad un altro trattamento. Infine, nel caso in cui si fosse già ottenuta la scomparsa dell'acne, si consiglia il passaggio alla terapia di mantenimento, per la quale va considerato il retinoide topico associando eventualmente il benzoile perossido ed evitando invece l'antibiotico.