Un'app per il melanoma? Meglio non fidarsi
Poco attendibili i programmi per l'autodiagnosi via smartphone
Segreteria SIDeMaST, 09 Feb 2013 09:34

Poco attendibili i programmi per l'autodiagnosi via smartphone
Segreteria SIDeMaST, 09 Feb 2013 09:34
Le app di smartphone e tablet stanno ormai invadendo quasi ogni spazio della nostra vita, e in tal senso non potevano mancare quelle dedicate alla salute. Un filone ben preciso di applicazioni ha come obiettivo di fornire una prima diagnosi su alcune patologie, talvolta anche molto gravi. È il caso ad esempio del melanoma.
Uno studio pubblicato sulla rivista di settore Jama – Dermatology si è concentrato sull'analisi dell'attendibilità di questo tipo di strumenti, scoprendo che 3 delle 4 applicazioni studiate sbagliano nella classificazione delle immagini che ritraggono le lesioni cutanee sospette almeno nel 30 per cento dei casi.
Lo studio è opera di un gruppo di ricerca coordinato da Joel A. Wolf dell'Università di Pittsburgh, che ha valutato l'efficacia, la sensibilità e la capacità predittiva positiva o negativa delle 4 applicazioni più utilizzate. Lo studio si è avvalso di un catalogo di 188 immagini di lesioni, benigne in 128 casi e maligne nei restanti 60 casi. Prendendo come parametro la sensibilità all'immagine, i risultati offerti dalle app variavano in maniera decisa fra il 6,8 e il 98,1 per cento; la specificità fra il 30,4 e il 93,7 per cento; il valore predittivo positivo fra il 33,3 e il 42,1 per cento e quello negativo fra il 65,4 e il 97 per cento.
I valori migliori li ha registrati un'applicazione che si serviva del giudizio di un dermatologo per la valutazione delle immagini, mentre quelli più bassi erano associati alle altre app che sfruttavano algoritmi automatizzati.
Secondo i medici che hanno condotto lo studio, la diffusione di queste applicazioni è particolarmente preoccupante: “a dispetto degli avvisi, molti utilizzatori potrebbero pensare di fare a meno del parere del medico. Poiché una percentuale sostanziale dei melanomi è rilevata inizialmente dai pazienti, l'effetto potenziale di queste applicazioni è particolarmente rilevante”, spiegano gli autori della ricerca.