Stavano testando un farmaco contro il melanoma maligno, si sono trovati tra le mani la chiave per capire meglio la strategia di attacco del cancro. Sulle pagine di Nature, dove compare la ricerca, il passo avanti è stato definito «momento penicillina», facendo un parallelo con la rivoluzionaria scoperta dell'antibiotico da parte di Alexander Fleming.
A incuriosire i ricercatori dell'Università della California è il comportamento di un farmaco innovativo che blocca la mutazione di un gene specifico, B-RAF, legato al melanoma maligno, uno dei tumori più mortali.
Lavorando alla terapia su misura della molecola PLX4032 - dati gli effetti collaterali, l'autorizzazione è ancora lontana - gli scienziati americani della Plexxikon, l'azienda che lo ha brevettato, hanno individuato meccanismi genetici finora sconosciuti dell'attività tumorale.
I primi test dicono che il 30% dei pazienti in un piccolo trial clinico con 32 volontari hanno avuto la remissione del cancro.
Per Mark Stratton, direttore del Wellcome Trust Sanger Institute di Cambridge, tra i primi a trovare il legame tra B-RAF e tumore della pelle: «Siamo entrati in un momento in cui ci accingiamo a completare la nostra comprensione di quello che provoca il cancro».