Lavarli a giorni alterni, i nostri neonati. E se si allattano al seno, pulirli con l'acqua può bastare. Il sapone, delicato, solo se si sporcano o se vengono nutriti al biberon. Lo raccomandano i dermatologi all'ultimo congresso dell'European academy of dermatology svolto ad Istanbul dove sono state presentate le regole d'oro per la cura della pelle atopica di bimbi e lattanti.
In Italia il 10 % dei bambini ha la dermatite atopica, che invece colpiva solo il 2% dei piccoli 60 anni fa' ha spiegato Carlo Gelmetti, ordinario di dermatologia all'università di Milano. Se nella patologia esiste una forte componente ereditaria, l'ambiente e la troppa igiene moderna hanno fatto il resto. La patologia compare fin nei primi mesi di vita ed ha un picco a 2-3 anni di età, poi negli anni inizia a diminuire, ma ci sono sempre più casi di dermatite atopica anche in età adulta ricorda Gelmetti.
Le regole per prendersi cura della pelle atopica dei piccoli vanno dal detergerli meno, se vengono allattati al seno basta perfino l'acqua mentre va bene il sapone di Marsiglia per asportare le feci dei neonati nutriti con latte artificiale riassume Gelmetti. E' fondamentale invece spalmare emollienti specifici, applicandoli subito dopo la detersione a pelle ancora umida. Fra gli ammorbidenti innovativi ad Istanbul sono state presentate creme-balsami a base di acqua termale antiprurito e ricostruttive della barriera lipidica naturale, a base di burro di karitè. Inoltre usare detersivi per il bucato senza ammorbidenti, né fosfati e risciacquare molto bene i capi, precisa Gelmetti, preferire il cotone alla lana o ai tessuti sintetici e fare molta attenzione all'ambiente che circonda i piccoli, come polvere, acari, temperatura e umidità. Le regole includono uno svezzamento non prima dei 6 mesi di età e preferire un'alimentazione sana, senza conservanti, coloranti e additivi.