Dermatologia / Rassegna stampa

Trapianto di capelli, ora si prova coi peli delle gambe

Nuove frontiere per combattere la calvizie: per risultati naturali si punta sull’uso di peli di altre parti del corpo

Segreteria SIDeMaST, 15 Mar 2012 09:36

Trapianto di capelli, ora si prova coi peli delle gambe

Trapiantare i peli delle gambe sulla testa di uomini che devono fare i conti con una calvizie incipiente potrebbe rivelarsi una valida soluzione per una chioma più naturale. Lo suggerisce dalle pagine della rivista Archives of Dermatology Sanusi Umar, consulente di dermatologia presso l'Università della California di Los Angeles. A detta dell'esperto d'oltreoceano i peli delle gambe avrebbero una struttura più simile a quella dei capelli della zona anteriore della testa, in genere la prima a subire un diradamento.

Gli effetti

Il dermatologo ha per ora testato il nuovo approccio in due pazienti con risultati incoraggianti come si legge sulla rivista scientifica. In un caso ha utilizzato esclusivamente peli delle gambe per ricreare la linea di capelli originale sulle tempie del proprio paziente, trapiantando ben 1025 follicoli piliferi. Nel secondo caso, invece, ha utilizzato sia peli delle gambe (circa 1000) sia 600 capelli prelevati da altre aree del capo. In entrambi i casi il trapianto ha dato vita, nei nove mesi successivi, ad una attaccatura dei capelli dall'aspetto morbido e naturale . Il 75-80 per cento dei peli trapiantati si è allungato nel suo nuovo «alloggiamento» e, a 3-4 anni di distanza, la perdita di capelli trapiantati è stata minima.

I difetti della tecnica tradizionale

L'idea del dottor Umar di trapiantare peli delle gambe, ed eventualmente anche di altre parti del corpo, nasce dal riscontro di alcuni problemi nella tecnica tradizionale di trapianto come egli stesso spiega: «Innanzitutto, nel trapianto tradizionale i capelli vengono presi dalla parte posteriore della testa, che è quella con capelli più spessi. Se si mettono questi capelli a livello dell'attaccatura sulla fronte, nonostante i massimi sforzi, si finirà con l'ottenere un aspetto duro e non naturale. In secondo luogo, bisogna tenere presente che le persone possono essere anche completamente calve o con capelli molto radi. Questo significa che il metodo standard di trapianto è di poca utilità in un uomo che ha perso gran parte della sua chioma e che quindi non ha fonti da cui attingere». Per cercare di ovviare questi inconvenienti Umar ha iniziato, ben 7 anni fa, a esplorare la possibilità di utilizzare fonti alternative per l'autotrapianto, mettendo a punto la tecnica di trapianto avanzato di peli di altre parti del corpo. «Con questo approccio – spiega l'esperto – si ha la possibilità di combinare peli della barba, del petto e delle gambe, a seconda della distribuzione dei peli della singola persona. Non solo, si possono mischiare peli con capelli più spessi presi dal capo e arrivare a trapiantare 20-30mila capelli, il che significa poter restituire una chioma dignitosa a persone con una calvizie importante. Ad ogni modo ritengo che i peli delle gambe siano quelli capaci di dare il risultato più naturale».

Pro e contro

La tecnica proposta da Umar ha suscitato un po' di clamore, con sostenitori e detrattori. Secondo Malcom Roth, presiedete dell'American Society of Plastic Surgeons «Si tratta di un ennesimo esempio di come nuove tecniche continuino a evolversi e a migliorare per dare risultati cosmetici più vicini all'aspetto naturale ». Più scettico sul nuovo approccio è, invece, il dermatologo Barry DiBernardo. «L'idea di cercare fonti alternative per il trapianto di capelli non è del tutto nuova e noi dermatologi abbiamo a lungo pensato alla possibilità di usare i peli di altre parti del corpo per cercare di dare un aspetto più naturale. Ma anche i peli possono presentare inconvenienti: essere di spessore diverso gli uni dagli altri o essere più ricci dei capelli naturali. I nuovi dati sembrano buoni, ma resta la possibilità di creare un cattivo miscuglio di capelli, ovviamente a seconda del singolo paziente. L'altro aspetto da chiarire riguarda la possibilità di lasciare migliaia di minuscole cicatrici in seguito alla rimozione dei follicoli piliferi dalle gambe. E le gambe sono molto più in mostra e ci impiegano di più a guarire di una piccola area nel retro della testa». Non sono, dunque, tutte «rose e fiori» per la nuova tecnica e poi, come fa notare lo stesso Umar, se si vuole tentare questo approccio bisogna armarsi di pazienza ed essere preparati a un conto salato. La procedura viene tipicamente realizzata in due sessioni (ognuna di 3-5 giorni) nel corso di un anno e il costo per il trapianto di ogni singolo follicolo è di circa 7-10 dollari, ovvero 5-8 euro.

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