Dermatologia / Rassegna stampa

Psoriasi «nuova lebbra», 70% teme contagio, si va da maghi

Pazienti delusi da farmaci e oltre 1,5 milioni cerca «rimedi»

Segreteria SIDeMaST, 15 Feb 2012 11:33

Argomenti: psoriasi ADIPSO
Psoriasi «nuova lebbra», 70% teme contagio, si va da maghi

La psoriasi è la «nuova lebbra», il 70% degli italiani teme il contagio e oltre un milione e mezzo di pazienti sono delusi da farmaci, ricorrendo anche a erbe, omeopatia e maghi. Lo rivelano i dati di un'indagine di Datanalysis, secondo cui 800 mila pazienti utilizzano anche erbe e integratori alimentari, 500 mila si affidano all'omeopatia, 250 mila scelgono la psicoanalisi e, secondo una denuncia dell'Adipso, almeno in centomila ricorrono ai maghi per sconfiggere la malattia.

Uno su tre, secondo l'indagine, si sente indifeso di fronte alla psoriasi e non sa come affrontarla: il 30 per cento vorrebbe essere ascoltato di più dai medici, la maggioranza si sente insicura e timorosa. La vita quotidiana è compromessa per la maggioranza dei pazienti che provano continuamente disagio, pensano di avere un aspetto sgradevole e devono convivere con un prurito insistente e irritante.

Così i malati che in Italia sono due milioni e mezzo si sentono discriminati, emerge dai dati dell'Associazione per la Difesa degli Psoriasici (Adipso) e dall'indagine di Datanalysis «La psoriasi vista dal malato», condotta su un campione di mille pazienti con psoriasi medio-grave. I risultati sono stati discussi durante il VII Congresso Internazionale Psoriasi, problema medico e sociale, appena concluso, promosso dall'Adipso. «L'utilizzo di cure alternative come fitoterapia od omeopatia è diffuso soprattutto al Nord, dove il 70 per cento dei malati tenta strade diverse dai farmaci - spiega Mara Maccarone, presidente Adipso - Al Nord la percentuale di psoriasici che fa uso di preparati a base di erbe sale al 36 per cento, uno su quattro sceglie l'omeopatia».

C'è un dato ancora più preoccupante: secondo le segnalazioni arrivate all'Associazione, ci sarebbero almeno centomila pazienti «in cura» da maghi e sedicenti guaritori che promettono terapie miracolose a base di intrugli ovviamente inutili, se non dannosi. «La sofferenza dei malati e il loro tentativo di trovare sollievo cercando di percorrere qualsiasi strada è comprensibile, ma è bene essere chiari sull'inutilità e la pericolosità dei maghi, che non curano la psoriasi e finiscono solo per estorcere denaro ai pazienti».

L'indagine sul vissuto dei malati traccia un quadro drammatico della loro vita quotidiana e spiega anche perché molti, sentendosi senza guida e punti di riferimento, abbandonano le terapie tradizionali o tentano il fai da te. «Non a caso un paziente su tre vorrebbe un rapporto migliore con lo specialista o maggiore ascolto da parte del medico di famiglia: i malati hanno bisogno di sostegno, di essere capiti nel loro disagio, invece spesso si sentono persi, senza una bussola non solo nella loro vita sociale e nell'affrontare il disagio fisico e psicologico connesso alla psoriasi, ma anche nella terapia» conferma Giampiero Girolomoni, Ordinario di Dermatologia dell'Università di Verona.

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