Dermatologia / Rassegna stampa

Psoriasi, in quasi quattro casi su dieci si presenta prima dei sedici anni

C'è ancora molto da fare per ottimizzare la gestione della psoriasi in bambini e adolescenti, che in quasi il 40 per cento dei casi compare prima dei 16 anni: è importante che i pazienti in età infantile siano seguiti da centri specializzati perché se la malattia insorge precocemente potrebbe estendersi e aggravarsi negli anni

Segreteria SIDeMaST, 22 Jul 2016 10:55

Argomenti: psoriasi
Psoriasi, in quasi quattro casi su dieci si presenta prima dei sedici anni

Per bambini e adolescenti servono centri specializzati e una particolare attenzione nel limitare il disagio psicologico. Molti i possibili fattori scatenanti e diversi i tipi di malattia

C'è ancora molto da fare per ottimizzare la gestione della psoriasi in bambini e adolescenti, che in quasi il 40 per cento dei casi compare prima dei 16 anni: è importante che i pazienti in età infantile siano seguiti da centri specializzati perché se la malattia insorge precocemente potrebbe estendersi e aggravarsi negli anni. Inoltre le lesioni tipiche di questa patologia possono avere risvolti invalidanti sulla psiche di bambini e adolescenti, specie se sono coinvolte zone visibili. E il trattamento dei pazienti con psoriasi in età pediatrica è estremamente limitato per mancanza di farmaci utilizzabili nel soggetto adulto, ma non approvati per l'età pediatrica. Sono questi alcuni dei punti centrali contenuti nel documento «La Psoriasi: una patologia cutanea multiorgano. Nuovi paradigmi e strategie di tutela assistenziale», appena pubblicato da un gruppo di esperti italiani al termine di un progetto iniziato a luglio 2015.

Impatto psicologico nei teenager

«Bisogna migliorare le conoscenze sulla frequenza e la presentazione clinica della psoriasi in età evolutiva, al fine di effettuare una diagnosi più precoce e di instaurare un corretto approccio terapeutico, che comprenda non solo il trattamento medico specifico, ma anche tutte quelle misure necessarie a migliorare la qualità di vita dei giovani pazienti e prevenire eventuali alterazioni metaboliche e psichiche invalidanti a partire proprio da questa fascia d'età» dice Anna Belloni Fortina, responsabile della Dermatologia pediatrica dell'Azienda Ospedaliera-Università di Padova, che ha partecipato al Progetto PACTA, nato con l'obiettivo di ottimizzare terapie e diagnosi per i malati e riorganizzare il sistema di cure in Italia.«In particolare, le lesioni tipiche della psoriasi possono avere un impatto invalidante sul fisico e sulla psiche proprio perché spesso interessano zone visibili come volto e mani - aggiunge Fortina -. Nelle persone affette da psoriasi in età pediatrica risulta particolarmente importante l'impatto della patologia sulla sfera emozionale. I bambini e i ragazzi possono manifestare maggior disagio per la propria condizione, soprattutto nel periodo adolescenziale. Il confronto con i coetanei, a scuola, al mare, in piscina o palestra, nella vita quotidiana al chiuso o all'aria aperta, può essere particolarmente difficile, portando i pazienti spesso a nascondere le zone colpite per non essere additati o peggio allontanati dagli amici o dai compagni. Per questo motivo i giovani psoriasici necessitano di maggiori rassicurazioni».

Una malattia «familiare»

Secondo le statistiche riportate nel documento finale di PACTA (realizzato con il contributo incondizionato di Abbvie), la psoriasi colpisce nel nostro Paese lo 0,37 per cento nei bambini tra 0 e 9 anni a poco più dell'1 per cento dei ragazzi tra i 10 e i 18 anni.«La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica che specie in età pediatrica ha una notevole variabilità per quanto riguarda il decorso, la severità e la durata - spiega Fortina -. Sappiamo anche che nella sua forma congenita è molto rara e nel 30-40 per cento dei casi registrati fra gli adulti l'esordio della malattia avviene prima dei 16 anni. Sebbene poi le cause di questa malattia non siano ancora del tutto chiare, la familiarità, specie in parenti di primo grado, sembra essere un fattore importante, visto che è presente nel 30-60 per cento dei casi». Studi condotti a riguardo hanno infatti stimato che se solo uno dei genitori è affetto dalla psoriasi, nel 10 per cento dei casi anche il figlio lo sarà, mentre se entrambi i genitori presentano le lesioni tipiche della patologia, le probabilità salgono al 50 per cento.

Cause e fattori scatenanti

Per quanto riguarda cause e fattori scatenanti, pubertà, assunzione cronica di alcuni farmaci (come antinfiammatori, antiepilettici, beta-bloccanti), infezioni virali esantematiche, traumi (graffi ed escoriazioni), scottature solari e stress psico-fisico possono essere considerati eventi che favoriscono le manifestazioni cliniche della psoriasi.Anche le infezioni faringo-tonsillari, specie se streptococciche, possono scatenare dopo alcune settimane una psoriasi guttata, che poi solitamente evolve o verso la guarigione o verso una psoriasi volgare. Un recente studio statunitense evidenzia che il 79 per cento dei bambini psoriasici ha subito almeno una volta un coinvolgimento del cuoio capelluto (con maggiore frequenza nelle ragazze), mentre il 39 per cento ha sperimentato manifestazioni psoriasiche anche sulle unghie (più spesso nei maschi). La differente incidenza, in base al sesso, di alcune localizzazioni è probabilmente da imputare al fenomeno di Koebner (insorgenza di lesioni in sedi sottoposte a uno stimolo meccanico prolungato): nelle femmine, infatti, il cuoio capelluto è più soggetto a lievi ma continui traumatismi (pettine, fermagli e simili), mentre nei maschi, più inclini alle attività di contatto, sono le mani le più esposte.«I dati più recenti suggeriscono come anche nell'età pediatrica la psoriasi faccia parte di una predisposizione infiammatoria generalizzata associata a sindrome metabolica - prosegue l'esperta -, che si caratterizza per sovrappeso o obesità, ipertrigliceridemia, ipertensione e insulino-resistenza. Alla luce di queste nuove conoscenze si sta dunque ponendo sempre maggior attenzione al controllo dello stile di vita e del peso corporeo anche tra bambini e adolescenti».

Cuoio capelluto e viso le aree più colpite

Nei bambini le zone maggiormente colpite da psoriasi sono il cuoio capelluto e il volto, in particolare la regione palpebrale, ma in generale i segni clinici come l'eritema, le squame e l'infiltrazione sono meno intensi nella psoriasi infantile. La psoriasi in età pediatrica presenta però uno scenario clinico più ampio rispetto agli adulti, risultando notevolmente variabile per quanto riguarda il decorso, la gravità e la durata. È possibile identificare sei distinti sottotipi di psoriasi (a placche, guttata, inversa o delle pieghe, pustolosa, eritrodermica ed artropatica), tutti riscontrabili in età infantile, ma con frequenza diversa a seconda dell'età. Le forme più comuni nei bambini sono: la "napkin psoriasis" nei lattanti, che consiste nella comparsa di lesioni eritematose a bordi netti nell'area del pannolino; la "psoriasi inversa", caratterizzata dallo stesso tipo di lesioni localizzate nelle pieghe cutanee quali le ascelle, l'inguine, l'area genitale e l'ombelico; la "psoriasi guttata", che interessa soprattutto i bambini di età intermedia, in cui compaiono piccole chiazze eritemato-squamose su tutto il corpo, prevalentemente al tronco (ma anche sui palmi delle mani e le piante dei piedi); infine, nell'adolescente è molto più frequente la forma a placche.

  • keyboard-arrow-right Fonte Corriere della Sera
  • keyboard-arrow-right Autori Vera Martinella
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