Uno studio conferma il legame fra la malattia della pelle e i rischi di patologie cardiovascolari. Consigli pratici ai pazienti, che vanno tenuti sotto controllo
Chi soffre di forme particolarmente gravi o estese di psoriasi potrebbe anche patire una maggiore infiammazione dei vasi sanguigni e dunque essere esposto a più alti rischi di malattie cardiocircolatorie. E' la conclusione a cui giungono scienziati americani in uno studio pubblicato sulla rivista specializzata in cardiologia Arteriosclerosis, Thrombosis and Vascular Biology.
Non è solo una malattia della pelle
La psoriasi è una patologia cronica della pelle di cui soffre circa il 3 per cento degli italiani, vale a dire più o meno due milioni di connazionali in tutto. Le sue cause sono ancora in parte da comprendere, ma è ormai certo che si tratti una patologia infiammatoria in cui un ruolo di primo piano è certamente svolto dal sistema immunitario.Tecnicamente le chiazze rosse e biancastre che compaiono sulla pelle sono dovute a un ricambio troppo veloce delle cellule della pelle, che così «si sfoglia» in continuazione, creando spesso prurito e non di rado dolore. Diverse ricerche hanno ormai anche dimostrato che non è una patologia esclusivamente cutanea bensì sistemica, ovvero che è associata a diverse altre malattie quali artrite, obesità, diabete ed è anche legata a un maggio rischio di eventi cardiovascolari.
Lo studio
In quest'ultima indagine i ricercatori del National Institute of Health di Bethesda, nel Maryland, hanno analizzato i dati relativi a 60 pazienti con psoriasi, con un'età media di 47 anni, e li hanno paragonati a quelli di 20 coetanei sani. Tutti i partecipanti al trial erano considerati non a rischio per eventi cardiovascolari, ma è emerso che quelli con psoriasi avevano livelli superiori d'infiammazione dei vasi sanguigni, tanto più elevati quanto più estesa era la malattia cutanea. «In pratica - spiega Nehal N. Mehta, autore principale dello studio - quanto più era estesa la psoriasi sulla pelle tanto più elevata era l'infiammazione. Quello che vediamo all'esterno si rispecchia sulla situazione interna dei vasi sanguigni. Quindi si conferma ulteriormente l'ipotesi di meccanismi e cause comuni. Per questo i medici dovrebbero tenere sotto sorveglianza i pazienti anche per altri fattori di rischio noti, come diabete, colesterolo e obesità e consigliare loro di seguire una dieta equilibrata, evitare di fumare e fare attività fisica. Tutte cose che migliorano la qualità di vita dei malati e limitano il pericolo di altre malattie, migliorando anche le lesioni cutanee».