Milano, 27 giugno 2018 - La psoriasi viene spesso scambiata con altri disturbi della pelle, quali eczema, dermatite, rash cutaneo o una brutta infezione.
A volte può non essere semplice riconoscerla perché ne esistono diverse forme, ognuna delle quali con caratteristiche specifiche “Ogni variante di psoriasi ha sintomi peculiari” spiega Giuseppe Micali, direttore della Clinica Dermatologica dell’Università di Catania e consigliere di SIDeMaST, la Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse.
Di psoriasi soffrono circa 2 milioni e mezzo di italiani. Le manifestazioni tipiche della malattia possono comparire a qualsiasi età, senza alcuna differenza tra i sessi.
La maggior parte dei pazienti mostra i primi segni tra i 15 e i 30 anni.
Le forme classiche si manifestano più comunemente con placche arrossate e ispessite, ricoperte da squame bianco-argentee, spesso localizzate a gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e regioni palmo-plantari.
Oggi esistono molti trattamenti in grado di controllare la malattia: da creme, gel e unguenti che vanno applicati localmente per contrastare le forme più lievi, fino ai nuovi farmaci biologici, utilizzati nelle manifestazioni severe.
“Indipendentemente dalla gravità delle lesioni è fondamentale curare la psoriasi rivolgendosi al dermatologo - ricorda Micali -. Nei pazienti psoriasici possono infatti coesistere altre problematiche, quali artrite, depressione, obesità, diabete, dislipidemia, ipertensione e malattie cardiovascolari, che fanno della psoriasi una ‘malattia sistemica’.
È dunque fondamentale un’alleanza tra medico e paziente, che va informato della scelta della cura più adeguata fra le tante opzioni oggi a disposizione”.