Arriva una nuova speranza di trattamento per chi soffre di vitiligine. Una ricerca della Loyola University Chicago ha sviluppato una proteina geneticamente modificata che annulla drasticamente gli effetti della malattia della pelle nei topi e sembra riuscire a ottenere risposte immunitarie analoghe sui campioni di cute umana.
La proteina modificata è potenzialmente il primo trattamento decisivo contro la vitiligine che causa antiestetiche chiazze bianche sul volto, sulle mani e su altre parti del corpo in contrasto con il colore naturale della pelle.
Lo studio è stato descritto su «Science Translational Medicine». L'università statunitense ha presentato una domanda di brevetto per la proteina ed è in attesa dell'approvazione normativa e dei finanziamenti per poter passare alla fase di sperimentazione clinica sull'uomo.
La vitiligine colpisce circa una persona ogni duecento al mondo. Si tratta di una malattia autoimmune, in cui il sistema immunitario uccide le cellule pigmentate che danno alla pelle il suo colore.
La proteina geneticamente modificata dal team statunitense è l'HSP70i e ha rivelato effetti sorprendenti sui topi: i roditori ammalati di vitiligine che mostravano una pelliccia a chiazze bianco-grigie dopo essere stati vaccinati con la variante di HSP70i hanno "sfoggiato" un pelo nerissimo e normale. Una scoperta notevole dato che attualmente non esistono terapie risolutive della malattia ma solo creme e strategie abbronzanti che restituiscono parzialmente il colore originale della pelle.