L'Assemblea mondiale della sanità ha adottato la risoluzione proposta dall’Italia insieme ad Andorra, Brasile, Egitto, Eswatini, Grecia, India, Kenya, Lussemburgo, Malesia, Malta, Portogallo, Federazione Russa, Serbia, Slovenia, Sud Africa, Spagna, Sri Lanka, Uganda e co-sponsorizzata anche da Uruguay, Indonesia, Botswana e Algeria sul miglioramento della trasparenza dei prezzi di medicinali, vaccini e altri prodotti sanitari nel tentativo di ampliarne l'accesso. Dopo un lungo braccio di ferro, soprattutto con Germania e Giappone, con gli Usa a far da spettatore, è arrivato il via libera alla risoluzione proposta dall’Italia.
Rispetto alla versione originale risalta la scomparsa dell’obbligo per gli stati di redigere report annuali su prezzi, costi e unità vendute. La risoluzione appare un po’ depotenziata rispetto alla prima versione, ma in ogni caso ha il merito di tracciare una prima rotta agli Stati membri per arrivare ad una maggiore trasparenza. “La risoluzione – scrive l’Oms in una nota - esorta gli Stati membri a migliorare la condivisione pubblica delle informazioni sui prezzi effettivi pagati dai governi e da altri acquirenti per i prodotti sanitari e una maggiore trasparenza sui brevetti farmaceutici, i risultati delle sperimentazioni cliniche e altri determinanti del ‘pricing’ lungo la catena del valore da laboratorio a paziente”.