Dermatologia / Campagne

Parte la campagna - Non cambiare vestito, cambia soluzione

Per la sudorazione eccessiva chiedi al tuo dermatologo

Segreteria SIDeMaST, 26 Apr 2023 11:06

Argomenti: iperidrosi campagna
Parte la campagna - Non cambiare vestito, cambia soluzione

Tutte le persone sudano, ma per alcune questo fenomeno naturale può trasformarsi in un incubo. È il caso dell’iperidrosi, una patologia cronica che causa una sudorazione eccessiva nelle persone colpite, impattando pesantemente sulla loro vita sociale e relazionale. Una malattia fin ora sottostimata, ma che oggi può essere contrastata con il consiglio dei dermatologi, specialisti di riferimento ai quale affidarsi per evitare inutili e controproducenti “fai da te”.

Per far comprendere alle persone affette da iperidrosi che non sono più sole, partirà la campagna “Non cambiare vestito, cambia soluzione” realizzata con il contributo incondizionato di Cantabria Labs Difa Cooper e il patrocinio di SIDeMaST, la Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse.

Il duplice obiettivo della campagna di sensibilizzazione - che partirà dal mese di maggio attraverso radio, materiale informativo e social - è quello di portare l’attenzione su questa patologia che ha un significativo impatto sulla qualità di vita dei pazienti e individuare nel dermatologo lo specialista di riferimento al quale rivolgersi per valutare le nuove strategie di trattamento.

Ma cos’è l’iperidrosi? È una patologia cronica che esordisce in età puberale e si stabilizza dopo i 50 anni. È causata da una regolazione alterata del sistema nervoso simpatico che porta ad una sudorazione eccessiva rispetto a quanto fisiologicamente necessario al raffreddamento del corpo. Le persone colpite sudano infatti eccessivamente, non solo quando fa caldo o durante uno sforzo fisico, ma anche se le temperature sono piacevoli o persino se provano una minima emozione. La quantità di sudore prodotto può variare con effetti diversi che vanno dal bagnare leggermente i vestiti fino ad un vero e proprio gocciolamento che scorre sulla pelle. L’iperidrosi si divide in primaria (le persone colpite non hanno malattie di base e la sudorazione eccessiva stessa è la malattia) e secondaria (la sudorazione in eccesso può essere causata da una condizione sottostante e potrebbe essere sintomo di una malattia).



I numeri. La patologia interessa circa il 3% della popolazione generale e non conosce differenze di genere: colpisce uomini e donne in egual misura. Ma i numeri potrebbero essere sottostimati in quanto più del 50% dei soggetti affetti non si rivolge allo specialista perché pensa di avere un “difetto estetico”, non un problema di salute e comunque un disturbo non curabile. Inoltre, quando decidono di andare dal medico ignorano che il dermatologo sia lo specialista di riferimento.

Impatto sulla quotidianità. Quel che è certo è che l’iperidrosi impatta pesantemente sulla qualità della vita delle persone colpite inducendole ad esempio a cambiamenti comportamentali (indossano solo abiti o scarpe particolari, fanno la doccia più volte al giorno, portano un cambio di vestiti al lavoro, all’università o a scuola, o hanno sempre un asciugamano in tasca) oppure a mettere in atto “strategie di evitamento” (come stringere la mano ad altre persone o evitarne il più possibile il contatto). E così quanti sono affetti da iperidrosi iniziano o concludono la giornata avendo come pensiero costante e angosciante la propria sudorazione.

Diagnosi e trattamento. Il corretto inquadramento diagnostico ed una efficace terapia sono le armi indispensabili per migliorare la qualità di vita dei pazienti con iperidrosi primaria. Ad oggi gli specialisti per trattare i pazienti possono ricorrere come primo step ad antitraspiranti topici per poi passare alla tossina botulinica o alla iontoforesi specialmente per le aree palmo-plantari. L’ultima chance è rappresentata da trattamenti più invasivi come la simpaticectomia toracica per via endoscopica.

Le novità. Ora l’armamentario dei dermatologi si è arricchito con una nuova opportunità terapeutica. “Quest’anno – spiega Anna Campanati, Professore Associato presso la Clinica Dermatologica dell’Università Politecnica delle Marche – è stato registrato il primo farmaco anticolinergico in crema che fa sperare in una vera rivoluzione nel trattamento dell’iperidrosi primaria ascellare. L’anticolinergico agisce prevalentemente sui recettori presenti a livello delle ghiandole sudoripare bloccando l’azione dell’acetilcolina, neurotrasmettitore che stimola la secrezione del sudore.

Anche l’impatto positivo sulla qualità della vita è notevole – conclude la Prof. Campanati – e i risultati fino ad ora ci dicono che la stragrande maggioranza dei pazienti trattati ha dichiarato che la loro vita è cambiata in meglio”.

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