Come il melanoma riesca ad attaccare l'organismo, eludendo il sistema immunitario non è più un segreto. Un gruppo di ricercatori diretti da Lorenzo Moretta e Maria Cristina Mingari dell'Istituto Giannina Gaslini, con la collaborazione dell'Università di Genova e l'Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro, ha scoperto come questo tipo aggressivo di cancro alla pelle sia in grado di proliferare nell'organismo, inibendo le cellule preposte alla sua espulsione. Con significativi passi avanti nella cura della malattia.
Lo studio, effettuato dalla dottoressa Gabriella Pietra e pubblicato sulla rivista Cancer Research, rivela che le cellule del melanoma producono PGE-2 e kinurenina, sostanze in grado di bloccare le cellule Natural Killer (Nk). Questo tipo di cellule, insieme ai linfociti T, si occupano di difendere l'organismo dai tumori. Ma, una volta entrate in contatto con il melanoma, il rilascio di queste sostanze impedisce la loro funzione e la malattia si moltiplica.
Grazie a questa scoperta sarà ora possibile sperimentare nuovi modi per combattere questo tipo di cancro attraverso il ripristino delle difese immunitarie. Gli studiosi hanno infatti dimostrato come, in laboratorio, l'utilizzo di farmaci che bloccano l'effetto della PGE-2 o l'enzima che produce la kinurenina (IDO), permette alle cellule Nk di riattivarsi e sconfiggere le cellule del tumore.