L'Accademia europea di dermatologia e venereologia, EADV, ha lanciato una campagna pan-europea, «Healty Skin@work» (Pelle sana al lavoro), per diffondere la consapevolezza, sia presso l'opinione pubblica che presso gli organi di governo, della gravità del problema delle malattie della pelle correlate al lavoro.
Obiettivo della campagna dell'EADV è creare un sistema di prevenzione a livello continentale su una tipologia di malattia professionale che si segnala come la seconda in una classifica che indichi incidenza ed emersione delle patologie. Tra le prime nazioni che hanno aderito alla campagna abbiamo la Romania, la Bulgaria, la Repubblica Ceca, la Svizzera e la Germania, da dove è partita la proposta.
In Bulgaria, oltre a una campagna informativa attraverso i mezzi di comunicazione, sono previste visite e iniziative in specifiche aziende. Previste inoltre conferenze stampa, spot televisivi e lanci di agenzia. Soprattutto è stata predisposta per i lavoratori la possibilità di usufruire gratuitamente di consulenze specialistiche in strutture ospedaliere e cliniche compresa la possibilità di eseguire patch test.
In Romania la campagna ha preso l'avvio lo scorso marzo con una conferenza stampa di lancio. Anche qui i media seguiranno e daranno diffusione alla campagna di informazione tramite cui si invitano i lavoratori a sottoporsi ai test dermatologici, incluso patch test, che verranno erogati gratuitamente presso cinque cliniche.
Più del 25% di tutte le malattie professionali denunciate in Europa sono malattie delle pelle e si ritiene che dato sia largamente sottostimato, poiché non sempre il lavoratore riconosce l'origine professionale dei suoi disturbi. Il costo sociale di questo fenomeno si aggira intorno ai 5 miliardi di euro, tra perdita di produttività, costo delle cure, giorni di malattia ed eventuale perdita del lavoro.
Malattie professionali della pelle colpiscono lavoratori di entrambi i sessi, di età diverse, impiegati in mansioni e settori molto differenziati. I settori più a rischio sono le professioni di cura della persona, gli estetisti e i parrucchieri, ma anche il settore metallurgico, l'edilizia, l'industria agroalimentare e l'agricoltura. Ma quello che accomuna tutte queste tipologie di lavoratori è che si rileva in ogni campo una carenza di informazione e il perdurare di comportamenti scorretti.
Obiettivo dell'EADV, con la campagna «Healty Skin@work» (Pelle sana al lavoro) è quindi quello di diffondere informazioni e fare prevenzione affinché misure cautelative siano prese sia dai lavoratori che dai datori di lavoro. È ancora troppo frequente l'esposizione dei lavoratori a rischi biologici, chimici e fisici e l'ignoranza verso le basilari regole di prevenzione e protezione, compreso l'uso di Dispositivi di protezione individuali (DPI) quali guanti per proteggere la parte del corpo più frequentemente colpita da questi disturbi: le mani.
Altra abitudine ancora difficile da estirpare riguarda le procedure di pulizia che i lavoratori adottano. Anche se l'uso di spazzole, abrasivi, solventi chimici o biologici è largamente sorpassato e dichiaratamente nocivo moltissimi lavoratori ancora le utilizzano.
Prioritario quindi informare e formare i lavoratori verso la conoscenza dei rischi per la pelle che corrono svolgendo le loro mansioni e di quali protezioni e procedure adottare per ridurre al minimo l'esposizione.