La Vitiligine, una condizione che va oltre la pelle
La vitiligine è una patologia della pelle cronica autoimmune che colpisce i melanociti e si manifesta con la presenza di chiazze bianche di
dimensioni variabili. Ne sono affetti 65-95 milioni di persone in tutto il mondo, circa 330.000 mila in Italia1.
Lo sviluppo della patologia dipende in parte da una predisposizione genetica e da fattori ambientali in grado di attivare il meccanismo
autoimmune. Può comparire a qualsiasi età, compresa quella pediatrica, ma la maggiore incidenza si registra tra i 20 e i 40 anni.
Il 15,3% dei pazienti affetti da vitiligine soffre di diverse comorbidità autoimmuni, tra cui ipotiroidismo (ne soffre 1 paziente su 6), artrite reumatoide e malattie infiammatorie intestinali 2 . Questo aspetto rende ancora più importante il confronto con uno Specialista Dermatologo.
Tra le comorbidità a cui si associa la vitiligine, non sono da trascurare quelle di natura psicologica, dovute all’impatto significativo che questa condizione può avere sulla vita dei pazienti: la progressiva alterazione dell’aspetto può portare infatti a una scarsa accettazione di sé e a un disagio psicologico, generando ansia e depressione. Per le persone che convivono con la vitiligine, il ricorso alla psicoterapia è 20 volte più frequente rispetto alla popolazione generale e le conseguenze della malattia sono ancora più invasive quando esordisce in età adolescenziale1.
Fino ad oggi, non esistevano terapie specifiche per il trattamento della vitiligine ma, di recente, la ricerca ha fatto passi avanti e oggi la comunità
scientifica dispone finalmente di nuove opportunità per gestire questa malattia. Confrontarsi con uno specialista in dermatologia è importante e può aiutare a conoscere e gestire al meglio la vitiligine.
Fonti
1.Ricerca Kearney 2023: https://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/medicina-e-ricerca/2023-06-19/vitiligine-colpite-330mila-persone-italia-costi-500-milioni-anno-141149.php?uuid=AE5yQ9kD
2.Studio di fase 3 del programma di sperimentazione clinica TruE-V, New England Journal of Medicine https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2118828.