Dermatologia / Rassegna stampa

La barba porta microbi? Meno di un viso rasato

La barba sarà pure un covo di batteri, ma i volti rasati hanno anch'essi un punto debole. Pare infatti che rispetto agli hipster, gli uomini che si radono tutte le mattine abbiano il triplo delle possibilità di ospitare su mento e guance un batterio molto «cattivo», lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (Mrsa)

Segreteria SIDeMaST, 28 Jan 2016 08:57

Argomenti: batteri barba
La barba porta microbi? Meno di un viso rasato

Fra i peli sul volto si nasconde un microorganismo capace di contrastare batteri resistenti agli antibiotici. Ma l'igiene resta fondamentale per gli uomini «barbuti».

La barba sarà pure un covo di batteri, ma i volti rasati hanno anch'essi un punto debole. Pare infatti che rispetto agli hipster, gli uomini che si radono tutte le mattine abbiano il triplo delle possibilità di ospitare su mento e guance un batterio molto «cattivo», lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (Mrsa). Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of Hospital Infection. Gli autori della ricerca sono giunti a questa conclusione analizzando ben 408 tamponi, prelevati dal volto di dipendenti ospedalieri, con e senza barba. Gli scienziati volevano capire se, oltre alle tradizionali raccomandazioni per tenere alla larga le infezioni nosocomiali, se ne potessero evincere altre, come, per esempio, se fosse meglio tenere la barba corta o meglio ancora perfettamente rasata. Le infezioni acquisite in ospedale sono infatti una pericolosa minaccia per i degenti, soprattutto se i responsabili sono ceppi batterici resistenti agli antibiotici, come, appunto, il temibile Mrsa.

L'antibiotico naturale

Ma come mai proprio i volti rasati di fresco sono quelli più a rischio di ospitare batteri resistenti agli antibiotici? Potrebbero essere le micro-abrasioni causate dalla rasatura a favorire la colonizzazione e la proliferazione di microrganismi sulla pelle. Ma c'è anche chi ipotizza che tra i peli si nasconda un antibiotico naturale. A suggerirlo un esperimento proposto dai curatori del programma della BBC «Trust me I'm a doctor», al microbiologo Adam Robert dell'University College di Londra. Lo specialista ha coltivato in laboratorio 100 tipi differenti di batteri rinvenuti nella barba di alcuni volontari e ha rilevato che «qualcosa» distruggeva gli altri germi presenti sullo stesso terreno di coltura. Quel «qualcosa» si è rivelato essere un microbo della specie dello Staphylococcus epidermidis. A questo punto lo studioso ha voluto verificare che cosa sarebbe accaduto se questo microrganismo fosse stato fatto crescere insieme a un particolare tipo di Escherichia coli antibiotico-resistente, un batterio spesso coinvolto nelle infezioni urinarie. Ebbene lo Staphylococcus epidermidis ha avuto il sopravvento, uccidendo il «convivente». «La barba provvede fisiologicamente al mantenimento di un suo equilibrio interno- spiega Leonardo Celleno, ricercatore universitario presso l'Istituto di clinica dermatologia dell'Università Cattolica di Roma -. La pelle sottostante produce sostanze che, come accade con i capelli (che non sono molto diversi), si adagiano sui peli e li proteggono. Alcune di queste hanno anche azione antibatterica e antimicotica . Il look barbuto non rappresenta di per sé un problema, dipende da chi lo porta: l'igiene è fondamentale, come lo è per i capelli. Non a caso in ospedale si vedono poche chiome svolazzanti. D'altro canto una barba mal tenuta e sporca può favorire infezioni di varia natura, dalle micosi alle follicoliti, e magari essere anche il vettore per germi di varia natura». Insomma gli hipster possono tirare un sospiro di sollievo, a patto di avere cura della loro folta barba.

  • keyboard-arrow-right Fonte Corriere della Sera
  • keyboard-arrow-right Autori Antonella Sparvoli
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