Dermatologia / Rassegna stampa

Il grasso si combatte con il freddo

La bellezza incontra il freddo. Un nuovo alleato contro adipe in eccesso sta nella terapia del freddo, la cosiddetta criolipolisi, una tecnica che si propone di eliminare il grasso in eccesso con le basse temperature

Segreteria SIDeMaST, 23 Apr 2010 09:31

Il grasso si combatte con il freddo

La tecnica è spiegata da Mathew Avram, dermatologo del Massachusetts General Hospital and Cosmetic Dermatology Laser Center che ha ideato la nuova cura che combatte questi odiatissimi depositi di adiposità sotto la pelle.

Il punto di partenza è stato offerto dall'osservazione scientifica che il grasso «è più suscettibile al freddo», spiega Avram, Dalla sua, il nuovo trattamento ha il fatto che l'azione del freddo interessa solo gli antiestetici accumuli d'adipe, salvaguardando la pelle da possibili danni.

L'American Academy of Cosmetic Surgery, associazione dei dermatologi Usa, ne segue con attenzione le applicazioni pratiche, considerato che «non sembrano esserci problemi - dice il suo presidente Mark Bernan - causati dal riassorbimento del grasso»: La nuova metodica è ora al vaglio della Food and Drug Administratrion, l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici.

La crioterapia, ossia l'insieme delle tecniche che sfruttano il freddo per scopi curativi, è già utilizzata in molti settori della medicina. Con la diminuzione della temperatura cutanea e dei tessuti sottostanti si ottiene un potente effetto analgesico ed antiinfiammatorio: per questo, ad esempio, il freddo viene adoperato comunemente dopo traumi diretti e indiretti. In dermatologia, invece, la crioterapia con azoto liquido è indicata nel trattamento non invasivo di lesioni di varia natura, da quelle virali a quelle neoplastiche. L'azoto liquido non è altro che «aria» raffreddata alla temperatura di 196 gradi sotto lo zero. In questo caso, il freddo congela il tessuto ammalato formando dei cristalli di ghiaccio intracellulari che provocano la lisi e shock termico della cellula.

Contenuti recenti