Da tempo ormai conosciamo l'importanza del microbioma intestinale per la salute dell'organismo, ma molti non sanno che esiste anche un microbioma cutaneo che può essere direttamente responsabile della bellezza della nostra pelle.
Dalla nascita, infatti, la pelle dei neonati viene a contatto con i microbi vaginali della madre (se il parto è naturale) o di quelli delle pelle delle persone che assistono all'evento (nel caso di parto cesareo).
Alcuni di questi batteri risiedono costantemente sulla pelle, altri rimangono poche ore e non sono nocivi nella misura in cui rispettiamo le condizioni di pulizia e igiene.
Il microbiota intestinale e cutaneo hanno in comune una funzione di difesa: quello intestinale contro malattie e virus, quello cutaneo contro lesioni, allergie e invecchiamento della pelle.
Ecco perché nel mondo alimentare e cosmetico si stanno sviluppando strategie che utilizzano ingredienti e integratori alimentari che vantano la capacità di ridurre il rischio di disturbi della pelle o di alleviare l'invecchiamento cutaneo.
Fra gli attivi più recenti ci sono proprio i probiotici, oltre a macronutrienti come potassio, magnesio, calcio, omega 3, vitamine e minerali o sostanze fitochimiche.
Questi elementi fanno parte della moderna categoria dei Nutraceutici.
Il consumo orale di microorganismi bioterapeutici (probiotici), quindi, potrebbe ridurre la sensibilità della pelle supportando la sua funzione immunitaria.
In presenza di patologie della pelle come dermatite atopica e acne è stato dimostrato che ceppi probiotici selezionati possono inibire selettivamente i batteri che causano queste malattie contribuendo al ripristino del normale effetto barriera.