Il papillomavirus umano (Hpv) genitale è ritenuto a trasmissione sessuale, ma secondo uno studio pubblicato sul Journal of Pediatric and Adolescent Gynecology ad avere l'Hpv genitale è anche un certo numero di bambine in età prepubere e adolescenti non sessualmente attive.
«Sulla base di questi risultati i protocolli di vaccinazione andrebbero rivalutati» esordisce il primo autore Athanasios Michos dell'Università di Atene, in Grecia, sottolineando che quasi nessuna delle partecipanti era stata vaccinata per l'Hpv.
Lo studio prospettico ha coinvolto 95 ragazze: 38 adolescenti sessualmente attive di età media 16 anni; 28 ragazze non sessualmente attive, età media 13, e 29 bambine prepuberi che avevano in media 8 anni. A tutte sono stati prelevati campioni vaginali o cervicali poi valutati per Hpv e anomalie citologiche. «Quasi tutte le adolescenti che riferivano di essere sessualmente attive hanno consultato il ginecologo per un esame annuale di routine, mentre gran parte delle ragazze non attive e delle bambine si è presentata con sintomi di vulvovaginite» scrivono i ricercatori, che hanno scoperto la presenza di Hpv genitale nel 52,6% delle adolescenti attive sessualmente, nel 25% delle inattive e nel 34,5% delle bambine prepuberi. Ceppi ad alto rischio, tra cui Hpv-16, 31, 35 e 53, sono stati identificati rispettivamente nel 47,4%, nel 25% e nel 24,1% dei tre gruppi studiati.
«L'attività sessuale si associa a un aumentato rischio di infezione da Hpv genitale, che risulta più che triplicato, mentre viene raddoppiato da una storia familiare positiva» precisano i ricercatori, spiegando di avere osservato verruche genitali al momento della visita rispettivamente nel 10,5%, nel 3,6% e nel 10,3% dei tre gruppi. «Sebbene il contatto sessuale sia una possibile causa di trasmissione dell'Hpv soprattutto tra i bambini vittime di abusi sessuali, altri percorsi sembrano ipotizzabili tra cui la trasmissione perinatale nonché l'auto- e l'eteroinoculazione» ipotizzano gli autori, osservando che l'Hpv può essere rilevato in neonati e bambini nei tessuti orali e tonsillari, sulla cute, nel lavaggio broncoalveolare o anogenitale e nei tessuti cervicali o vaginali.
«Questi risultati sottolineano il rischio significativo di Hpv genitale in giovane età, nonché l'importanza della prevenzione primaria con la vaccinazione precoce» conclude Michos.