Dermatologia / Rassegna stampa

Dopo il sole, le macchie sulla pelle: cure e trattamenti per eliminarle

Come ogni anno, l'estate presenta il conto: svanita la tintarella, possono fare capolino sulla pelle antiestetiche chiazze brune. «Le macchie si formano a causa di un eccesso di melanina, il pigmento scuro, prodotto da alcune cellule (melanociti) presenti nella cute, che assicura il colore alla pelle quando ci si abbronza», spiega Anna Rita Giampetruzzi, dermatologa all'Istituto dermopatico dell'Immacolata (Idi) di Roma. Un problema molto diffuso, anche se le discromie non sono tutte uguali: ecco i principali tipi e come trattarle

Segreteria SIDeMaST, 27 Sep 2016 02:14

Dopo il sole, le macchie sulla pelle: cure e trattamenti per eliminarle

Macchie post-infiammatorie

«Si manifestano in seguito a un'infiammazione, come acne, eczema, follicolite; a piccoli traumi, come la depilazione; all'assunzione di alcuni farmaci, come alcuni antibiotici (per esempio, le tetracicline), antinfiammatori (Fans), antireumatici, antistaminici», dice l'esperta. Di solito sono temporanee e scompaiono spontaneamente, senza necessità di trattamenti.

Lentigo solari e trattamenti

«Sono macchie di forma tondeggiante, di colore bruno, con bordi ben delineati, che affiorano dopo i 40-50 anni sulle zone esposte al sole, come viso, dorso delle mani, décolleté», spiega Giampetruzzi. Per eliminarle si possono usare il laser Q-switched o la crioterapia.

Q-switched: è caratterizzato dall'emissione, per un tempo molto breve (pochi nanosecondi), di una luce potentissima che colpisce le macchie senza danneggiare il tessuto circostante. Dopo la seduta, potrebbe comparire un transitorio arrossamento.

Crioterapia: il dermatologo spruzza su ogni macchia azoto liquido con una bomboletta dotata di ugelli regolabili: si formano piccole bolle che, dopo alcuni giorni, si staccano e cadono, portando via anche la lentigo. Oltre al rossore, può verificarsi un leggero gonfiore.

Melasma o cloasma

È una macchia di colore variabile dal marrone chiaro al marrone scuro, dai contorni poco definiti, che compare in alcune zone del viso, come fronte, parte superiore del labbro, mento, guance. Provocata da fattori ormonali, correlati a una predisposizione genetica, interessa soprattutto le giovani donne (tra i 30 e i 40 anni). Le chiazze possono essere più o meno profonde: se l'accumulo è superficiale e recente, il trattamento, in genere, è più semplice e a base di creme depigmentanti; nelle forme che rispondono meno a questi ultimi preparati, si può ricorrere al peeling o al laser.

«I vari trattamenti si possono usare in combinazione tra loro - spiega Giampetruzzi -, in modo da massimizzare i risultati e limitare i possibili effetti collaterali. Una volta corretto il danno, è indispensabile proteggere la cute con creme a filtro solare molto alto (50+ spf) durante l'estate e con una fotoprotezione adeguata al tipo di pelle durante il resto dell'anno».

Melasma e creme depigmentanti

Le più efficaci sono a base di idrochinone (in concentrazione tra il 3 e il 5 per cento), un composto che inibisce la produzione di melanina. Vanno applicate solo sulle macchie, da settembre a marzo, preferibilmente di sera. Attualmente l'idrochinone può essere prescritto dal dermatologo e preparato dal farmacista (una direttiva europea del 2000 ne ha vietato l'impiego nei prodotti cosmetici). Tra gli effetti collaterali, irritazione, arrossamento, prurito, desquamazione della pelle. In alternativa, ci sono le creme da banco che contengono sostanze depigmentanti, come retinoidi, acido azelaico, acido ascorbico (vitamina C), acido cogico, arbutina, resorcinolo. Per ottenere risultati apprezzabili, occorre usare questi prodotti con continuità, seguendo i consigli del dermatologo.

Melasma e peeling

Si tratta di un trattamento che esfolia la pelle, permettendo di schiarire la parte macchiata. Può essere a base di acido glicolico, salicilico, mandelico, piruvico, fitico. Il numero di sedute varia in base al tipo di peeling, oltre che alla reazione della pelle e al fototipo. Gli effetti collaterali, che possono essere attenuati usando creme idratanti e lenitive, sono arrossamento, bruciore, prurito, desquamazione.

Melasma e laser a luce pulsata ad alta intensità

«Non si tratta di un vero e proprio laser - specifica Giampetruzzi -, ma di un particolare fascio luminoso emanato da un'apposita apparecchiatura che, attraverso l'utilizzo di filtri, consente di selezionare un range appropriato di lunghezza d'onda, in modo da agire sulle macchie senza danneggiare i tessuti circostanti». Durante il trattamento, è possibile avvertire una leggera sensazione di calore. Dopo può manifestarsi un lieve arrossamento, che svanisce in breve tempo.

Melasma e laser Q-switched

È caratterizzato dall'emissione, per un tempo molto breve (pochi nanosecondi), di una luce potentissima, che colpisce in modo molto specifico le macchie senza danneggiare il tessuto circostante. Se la zona da trattare è estesa o particolarmente sensibile, può essere applicato un anestetico locale circa un'ora prima del trattamento. Tra gli effetti collaterali, arrossamento, desquamazione, bruciore. Dopo la seduta è consigliabile applicare creme idratanti e lenitive. Fa parte di questa categoria, Nd Yag laser toning a bassa fluenza, che rilascia un'energia che non distrugge i melanociti, ma agisce solo su una parte della cellula, i dendriti. Procura, quindi, un danno limitato e selettivo (che gli esperti chiamano "termolisi selettiva subcellulare").

Melasma e laser frazionale

«Si tratta di un laser che interviene in profondità con microscopici raggi che contrastano le macchie - spiega la dermatologa -. Agisce formando tantissime piccole "colonne termiche", note come zone "microdermiche di trattamento", che lasciano intatto il resto dei tessuti». Dopo la seduta, si manifesta un lieve arrossamento che scompare nel giro di poche ore.

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