Sono scarse le probabilità che nel trattamento della dermatite atopica il pimecrolimus topico si associ a un aumento di rischio di cancro, secondo i risultati di uno studio osservazionale durato dieci anni e pubblicato su Jama dermatology. «La dermatite atopica è una patologia infiammatoria cronica della pelle che si verifica specie nella prima decade di vita» esordisce il primo autore dell'articolo David Margolis dell'Università di Pennsylvania a Philadelphia, spiegando che la Food and drug administration (Fda) e l'Agenzia europea per i medicinali (Ema) hanno approvato alcuni prodotti topici, tra cui il pimecrolimus, per il trattamento della dermatite atopica nei bambini di almeno 2 anni.
Il farmaco è un inibitore della calcineurina, e in forma orale era stato approvato come immunosoppressivo antirigetto dopo un trapianto d'organo. «Tuttavia è emersa un'associazione tra la somministrazione per bocca e un aumentato rischio di cancro della pelle e di linfoma» riprende il ricercatore, aggiungendo che un "black box warning" è stato emesso dall'Fda anche sul potenziale rischio di neoplasie associato all'uso topico. Così nel 2004 è partito il Pediatric eczema elective registry (Peer) nell'ambito degli studi post-marketing per l'approvazione del farmaco, e a maggio 2014 i ricercatori hanno tirato le somme sul rischio di cancro incrociando i dati del Peer con quelli attesi secondo il Surveillance, epidemiology and end results (Seer), i registri tumori statunitensi.
Allo studio hanno preso parte 7.457 bambini trattati con pimecrolimus topico per la dermatite atopica, e nessuno dei risultati in termini di aumentata incidenza di tumori è stato statisticamente significativo. «Sulla base di un follow-up che ha raccolto oltre 25.000 persone-anno sembra improbabile che il pimecrolimus topico usato per il trattamento della dermatite atopica si associ a un aumentato rischio di malignità» conclude Margolis. E in un editoriale di commento Jon Hanifin dell'Oregon health and science university a Portland, auspica che questi risultati contribuiscano a migliorare la gestione della dermatite atopica tranquillizzando medici e pazienti rispetto al warning emesso dall'Fda e risolvendo le limitazioni all'uso del farmaco, un'efficace alternativa ai corticosteroidi.