Dermatologia / Rassegna stampa

Anche le acque minerali aiutano a curare la psoriasi

Può sembrare strano, ma non poi così tanto per i malati di psoriasi. Fra i tanti rimedi che alcuni pazienti finiscono per provare nella loro ricerca di una strategia efficace per arginare le chiazze sulla pelle c'è anche fare il bagno nelle acque minerali

Segreteria SIDeMaST, 30 Jan 2016 09:39

Argomenti: psoriasi
Anche le acque minerali aiutano a curare la psoriasi

Nuova conferma da uno studio francese: i bagni termali hanno un effetto benefico sulle lesioni della pelle e bilanciano l'equilibrio dei batteri presenti sulla cute

Può sembrare strano, ma non poi così tanto per i malati di psoriasi. Fra i tanti rimedi che alcuni pazienti finiscono per provare nella loro ricerca di una strategia efficace per arginare le chiazze sulla pelle c'è anche fare il bagno nelle acque minerali. Il principio di base è lo stesso studiato per valutare l'efficacia della balneoterapia e che da anni induce moltissime persone che soffrono di questa patologia a recarsi sul Mar Morto. Ora uno studio scientifico francese avanza nuovi possibili motivi dell'efficacia dei trattamenti con le acque minerali ipotizzando un legame con i batteri che vivono sulla nostra pelle.

La pelle «si sfoglia» troppo velocemente

La psoriasi è una malattia cronica per la quale non esiste una cura risolutiva, ma sono disponibili molte differenti terapie che alleviano i sintomi e riescono a tenerla sotto controllo. Diversi studi stanno indagando le cause (anche genetiche) e i possibili fattori scatenanti. Sulla pelle compaiono chiazze rossastre, rotondeggianti, eritematose, sulle quali si formano delle squame di colore argenteo, dovute a un ricambio cellulare a livello dell'epidermide che nel paziente psoriasico è 5-10 volte superiore rispetto al turn over normale (in pratica la pelle si secca e "si sfoglia" più velocemente del solito). Le lesioni compaiono soprattutto su gomiti, ginocchia, cuoio capelluto, regione lombo-sacrale, mani e piedi. Spesso non danno alcun fastidio, ma possono causare dolore o prurito. L'evoluzione di questa malattia è imprevedibile e può procedere attraverso riacutizzazioni, miglioramenti e talvolta anche persistenti remissioni.

No al «fai da te» dei pazienti

«Troppo spesso accade che i pazienti si affidino al "fai da te", ma per trovare la terapia più adeguata al tipo di psoriasi serve un rapporto stabile con il dermatologo - commenta Piergiorgio Malagoli, direttore del Centro Psocare all'IRCCS Istituto Policlinico San Donato di San Donato Milanese -, che deve di volta in volta "aggiustare il tiro" in base all'andamento delle lesioni. Senza mai tralasciare di farsi carico del benessere anche psicologico del paziente, che può essere messo a dura prova dal dolore, dal prurito o dalle sole chiazze, specie se in zone visibili». Nella ricerca di strategie efficaci non di rado chi soffre di psoriasi approda in centri termali, dove è possibile trarre effettivo giovamento dai bagni in determinate acque minerali. Come emerge anche dall'articolo recentemente pubblicato sulla rivista Journal of Drugs in Dermatology che riporta gli esiti di un test effettuato su un piccolo gruppo di pazienti trattati nel centro francese di La Roche-Posay.

Lo studio e il parere dell'esperto

I 29 partecipanti alla sperimentazione, tutti con una forma moderata o severa di psoriasi, si sono sottoposti a tre settimane di balneoterapia a base di docce ad alta pressione, spray e bagni, bevendo inoltre l'acqua di fonte di La Roche-Posay. I ricercatori hanno voluto analizzare il modo in cui le acque minerali agiscono sul microbioma (ovvero l'insieme dei batteri che vivono sulla pelle e nell'organismo umano) dei pazienti che ne traggono giovamento. Precedenti studi avevano già evidenziato l'importanza del microbioma per il corretto funzionamento del sistema immunitario e una ricerca pubblicata nel 2015 aveva scoperto che chi soffre di psoriasi e artrite psoriasica può avere anche livelli troppo bassi di alcuni batteri. Misurando la quantità e la varietà di microbi presenti sulla cute dei partecipanti prima e dopo il trattamento, gli studiosi francesi sono giunti alla conclusione che la terapia ha portato alla crescita di alcuni batteri carenti (nello specifico alcuni importanti per un corretto funzionamento della cheratina, che con la psoriasi cresce troppo rapidamente e causa l'esfoliarsi della pelle e la crescita delle chiazze), riuscendo a migliorare l'equilibrio della pelle e anche le lesioni psoriasiche. «La balneoterapia consiste nel far immergere il paziente all'interno di una vasca dove è presente acqua termale a una determinata temperatura - dice Malagoli -: oltre all'effetto benefico dovuto al contatto diretto della cute con l' acqua termale questo tipo di trattamento ha una funzione rilassante e diminuisce lo stato di stress. Tra i vari tipi di acque termali esistenti, per la balneoterapia della psoriasi si utilizzano di solito acque solfuree, salso-bromo-iodiche, bicarbonate, calciche e magnesiache, che hanno proprietà lenitive ed emollienti ma anche anti-infiammatorie e riducono pertanto l'attività della malattia cutanea».

  • keyboard-arrow-right Fonte Corriere della Sera
  • keyboard-arrow-right Autori Vera Martinella
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  • keyboard-arrow-right Parole chiave psoriasi

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