Dermatologia / Rassegna stampa

Addio sport e vita sociale per colpa delle «chiazze»

Imbarazzo, dolore, prurito: secondo gli esiti di un nuovo studio, la psoriasi interferisce notevolmente con le attività del tempo libero in oltre la metà dei pazienti

Luigi Semeraro, 23 Apr 2014 04:42

Argomenti: psoriasi sport
Addio sport e vita sociale per colpa delle «chiazze»

Che la psoriasi mini la qualità di vita di chi ne soffre è un dato ormai certo. Un recente studio finlandese apparso sull'ultimo numero della rivista European Journal of Dermatology ha però evidenziato fino a che punto le lesioni possano interferire con la vita dei pazienti che finiscono persino per abbandonare completamente lo sport o le attività preferite nel tempo libero.

Chi ne soffre diminuisce le attività sociali

Questa malattia della pelle, che secondo le stime più recenti interessa oltre due milioni di italiani, influenza vari aspetti della vita quotidiana e, come ha recentemente ribadito anche l'Organizzazione mondiale di sanità, a seconda della gravità e della localizzazione delle lesioni, i soggetti affetti da psoriasi possono provare un marcato disagio fisico e psicologico. Diverse ricerche hanno messo in luce che non sono pochi i pazienti che cambiano in modo radicale le proprie abitudini sociali a causa della malattia: si sentono limitati nell'andare al mare o nel praticare alcuni sport, evitano di indossare abiti corti o senza maniche per il timore che si vedano le chiazze e sono fortemente influenzati nei loro rapporti con gli altri (sul lavoro, nella vita sociale, ma anche nell'intimità) dalla presenza delle lesioni rossastre e che tendono a squamarsi, tipiche manifestazioni della patologia.

«La psoriasi può avere un enorme impatto su qualità di vita - conferma Francesca Prignano, dirigente medico di Dermatologia dell'azienda sanitaria fiorentina e professore a contratto di Dermatologia all'Università degli Studi di Firenze -. E questo purtroppo si traduce spesso in una diminuzione delle attività sociali, per cui troppo spesso chi ne soffre in maniera più o meno grave rischia di isolarsi».

Oltre la metà dei pazienti dice addio a sport e hobby

Recenti dati indicano che i soggetti affetti da psoriasi sono meno propensi a svolgere attività fisica per ragioni sia di carattere fisico (fastidio, prurito o dolore) che di natura psicologica (stati depressivi correlati alla patologia). Ora lo studio finlandese, basato sulle risposte date a questionari mirati sul tema da quasi 300 malati, permette di quantificare anche il peso della psoriasi nel tempo libero. Secondo gli esiti dell'indagine più della metà dei pazienti (51,9 per cento), in particolar modo i più giovani, ha ridotto o completamente abbandonato sport o hobbies. L'attività fisica è stata abbandonata da oltre il 30 per cento degli interpellati ed è stata ridotta dal 23,7 per cento. A dire addio alla vita sociale, specie nei casi in cui le lesioni possono creare imbarazzo, è stato poi il 29 per cento dei malati, mentre il 21,4 per cento l'ha «soltanto» ridotta.

A fronte di questi numeri i ricercatori hanno giudicato notevole l'influenza negativa delle lesioni sul tempo libero dei malati: sul fronte psicologico, l'isolamento non può che peggiorare lo stato dei pazienti; mentre l'abbandono dell'esercizio fisico non solo mina il benessere in generale, ma può avere conseguenze negative anche direttamente sulla malattia, visto che l'attività fisica genera benefici effetti sui livelli d'infiammazione sistemica (la psoriasi è una patologia infiammatoria cronica) e contribuisce a prevenire le complicanze cardiovascolari. «Alcune lesioni - conclude Prignano - come quelli al palmo delle mani o sulle piante dei piedi possono interferire pesantemente con certi sport, così come è facile immaginare l'imbarazzo che si può provare ad esempio andando in piscina.

Per questo è fondamentale che i pazienti diagnosticare la malattia negli stadi precoci e instaurare un rapporto con un dermatologo esperto. Le cure a disposizione, infatti, sono molte (da quelle topiche, alla fototerapia, ai farmaci) ed efficaci, per cui si può convivere bene con la psoriasi senza dover rinunciare a sport e vita sociale».

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