Risultati significativi registrati già a 12 settimane di trattamento, con un miglioramento rilevato già dalle prime due settimane. Sono questi alcuni delle evidenze più incoraggianti che emergono dalle tre ricerche in corso sull'efficacia di Ixekizumab in pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave, pubblicate dal New England Journal of Medicine e discussw anche a Parigi nel corso del Congresso PIN (Psoriasis International Network).
Ottima tollerabilità, sicurezza e pelle pulita per circa 8 pazienti su 10. Risultati significativi registrati già a 12 settimane di trattamento, con un miglioramento rilevato già dalle prime due settimane. Sono questi alcuni delle evidenze più incoraggianti che emergono dalle tre ricerche in corso sull'efficacia di Ixekizumab in pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave, pubblicate dal New England Journal of Medicine e discussw anche a Parigi dove, fino al 9 luglio, è in corso il 5° Congresso PIN (Psoriasis International Network).
La psoriasi colpisce circa 125 milioni di persone in tutto il mondo, di cui circa il 20% soffre di psoriasi a placche moderata-grave questa patologia può verificarsi in qualsiasi parte del corpo ed è associata ad altre condizioni di salute gravi, come il diabete, le malattie cardiache e alcuni tumori. La forma più comune di psoriasi, la psoriasi a placche, è caratterizzata da chiazze rosse, ispessite, coperte da un accumulo bianco argenteo di cellule morte della pelle.
Come funzione Ixekizumab
Ixekizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato IgG4 che si lega selettivamente con interluchina 17A (IL-17A) citochina e inibisce la sua interazione con il recettore IL-17. IL-17A è una citochina naturale che è coinvolta nella normale risposta infiammatoria e immunitaria. Ixekizumab inibisce il rilascio di citochine pro-infiammatorie e chemochine. La molecola è stata approvata dalla FDA (Food and Drug Admnistration) -l'ente che regola la messa in commercio dei farmaci negli USA - nello scorso mese di marzo per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave in pazienti adulti che sono candidati alla terapia sistemica o fototerapia.
Le evidenze degli studi
In tutti e tre gli studi di fase III (denominati UNCOVER-1, UNCOVER-2 e UNCOVER-3), una risposta clinicamente significativa al trattamento con Ixekizumab è avvenuta dopo sole 12 settimane di trattamento e sono stati dimostrati livelli di remissione elevata dopo 60 settimane di trattamento. In tutte le fasi di studio sono stati analizzati sia gli indicatori PASI "Psoriasis Area Severity Index", sia sPGA. L'indicatore PASI misura la portata e la gravità della psoriasi valutando arrossamento, spessore e desquamazione delle lesioni cutanee (classificate su una scala da zero a quattro), ponderata per la superficie di pelle coinvolta, mentre il sPGA è l'indicatore della valutazione del medico sulla gravità delle lesioni psoriasiche complessive di un paziente ed è una misura consigliata dall'FDA statunitense per valutare l'efficacia di un trattamento. In tutti e tre gli studi, sPGA e PASI sono stati valutati anche a 60 settimane di trattamento con eccellenti risultati.