Dermatologia / Rassegna stampa

Cocaina contaminata, allarme per la pelle

Difese immunitarie azzerate, una banale infezione infatti potrebbe risultare fatale

Segreteria SIDeMaST, 13 Sep 2011 04:17

Cocaina contaminata, allarme per la pelle

A una prima osservazione ai medici statunitensi sarà sembrato di vivere in una puntata della fiction del doctor House. I sintomi? Lesioni necrotiche della pelle sia sul viso sia in altre parti del corpo. Inizialmente i dermatologi hanno pensato a una nuova malattia, poi si sono invece accorti che tutti i pazienti che presentavano gli strani sintomi avevano fatto uso di cocaina, e che la polverina bianca era stata contaminata con levamisolo. A descrivere i primi casi è stata la rivista Journal of the American Academy of Dermatology. Secondo il Department of Justice, il 70 per cento della cocaina circolante negli Stati Uniti potrebbe essere contaminata e la situazione non sembra essere migliore nemmeno nel nostro paese. La presenza di levamisolo infatti è stata evidenziata in circa il 50 per cento dei campioni di cocaina analizzati dalla Tossicologia Forense dell'Università Cattolica di Roma. Ma a preoccupare maggiormente è l'effetto che il levamisolo ha nei confronti del sistema immunitario. Una banale infezione infatti potrebbe risultare fatale.

Identikit

Il levamisolo è una sostanza che viene impiegata con successo in medicina già dagli anni settanta. «Attualmente è utilizzata come chemioterapico per il trattamento di alcune particolari forme di cancro al colon. Oltre all'applicazione terapeutica sull'uomo la molecola è correntemente prescritta dai veterinari come antiparassitario e antielmintico» spiega Santo Raffaele Mercuri, responsabile del reparto di dermatologia all'ospedale San Raffaele di Milano. Accanto a questi usi tradizionali, il levamisolo è sempre più utilizzato come sostanza per tagliare le dosi di cocaina. La ragione del suo successo è semplice: la molecola è in grado di mimare gli stessi effetti della cocaina poiché agisce a livello cerebrale sugli stessi recettori e l'effetto di questo mix micidiale risulta essere più duraturo.

Danni alla pelle

Tra i sintomi più diffusi che i medici statunitensi si sono trovati davanti agli occhi vi è sicuramente quello delle lesioni necrotiche, note anche con il nome di porpora retiforme. Esse sono causate proprio dal levamisolo mischiato alla cocaina. «Una delle caratteristiche dell'antitumorale - spiega Mercuri - è quello di restringere i vasi sanguigni e ciò avviene prevalentemente sul viso e nelle orecchie. Alla lunga quello che viene a mancare a queste parti del corpo è l'apporto di ossigeno necessario alla sopravvivenza. Questo spiega la necrosi dei tessuti osservata dai medici statunitensi».

Difese indebolite

Ma quello che preoccupa maggiormente non è tanto il danno alla pelle quanto il potente effetto che il levamisolo ha, se utilizzato costantemente, nei confronti del sistema immunitario. In particolare causa l'agranulocitosi, ovvero una drammatica riduzione nel numero dei globuli bianchi circolanti a livello sanguigno. «Nel caso particolare della pelle, la follicolite e il conseguente prurito che si sviluppa è dovuto all'infezione da parte di alcuni microrganismi che il corpo di una persona sana può controllare tranquillamente. In questi soggetti le infezioni sono invece un evento estremamente comune perché il loro corpo non è in grado di rispondere in maniera sufficiente agli agenti esterni. Così, un germe banale può diventare molto pericoloso e scatenare un'infezione dalle conseguenze nefaste» conclude Mercuri.

  • keyboard-arrow-right Fonte Il Corriere della sera
  • keyboard-arrow-right Autori Daniele Banfi
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