Secondo tumore della pelle non melanoma per incidenza, primo per mortalità.
È il carcinoma cutaneo a cellule squamose (o spinocellulare), particolarmente aggressivo in fase avanzata o metastatica, con grande impatto sulla qualità di vita dei pazienti, elevata morbidità e mortalità e sopravvivenza media inferiore a 2 anni.
Colpisce le zone esposte alla luce, come cuoio cappelluto, viso, orecchie, collo, braccia o gambe.
Se non trattato, progredisce con lesioni sempre più grandi e profonde. Le modifiche all’aspetto fisico, dovute al tumore stesso o agli interventi chirurgici effettuati, possono infatti portare a bassa autostima, difficoltà di interazione sociale, ansia e isolamento sociale.
“Prevenire e diagnosticare tempestivamente anche gli stadi localmente avanzati permette di intervenire ed evitare la sua rapida progressione”, ha commentato Iris Zalaudek, Direttrice della Clinica Dermatologica dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste e Presidente dell’International Dermoscopy Society.
Negli ultimi anni, le terapie immunologiche hanno dimostrato la loro efficacia soprattutto nei tumori della pelle. Recentemente, il farmaco cemiplimab è stato autorizzato alla commercializzazione in Europa per il trattamento del carcinoma cutaneo a cellule squamose avanzato (localmente avanzato o metastatico) in pazienti adulti non candidabili a chirurgia e radioterapia curative.
Si tratta del primo e unico trattamento immunoterapico approvato in Europa e dalla Fda negli Stati Uniti per il trattamento di questo tumore.