Dermatologia / Rassegna stampa

Bambini, più rischi se l'allergia alimentare accompagna la dermatite atopica

Le due condizioni insieme aumentano le probabilità di sviluppare anche allergie respiratorie e asma

Segreteria SIDeMaST, 19 Feb 2013 11:09

Bambini, più rischi se l'allergia alimentare accompagna la dermatite atopica

L'«accoppiata» dermatite atopica più allergia alimentare già nella prima infanzia potrebbe accelerare la cosiddetta "marcia allergica", favorendo un più precoce sviluppo di asma e rinite allergica. Lo suggerisce uno studio giapponese in via di pubblicazione sulla rivista Allergology International.

Relazioni pericolose

I ricercatori giapponesi hanno condotto un’indagine su più di 3.300 studenti, indagando con un questionario mirato tutti i dettagli della loro storia presente e passata di dermatite atopica e allergie. Ebbene i dati raccolti hanno evidenziato che la presenza contemporanea di dermatite atipica e altre manifestazioni allergiche, soprattutto di tipo alimentare, può favorire uno sviluppo più precoce di asma e rinite allergica. In particolare la fase di più critica sembrerebbe quella dell’adolescenza. La buona notizia è che col passare tempo la maggior parte degli studenti ha avuto qualche miglioramento sul fronte di dermatite, asma e rinite allergica.

«Ormai è abbastanza evidente che la presenza di quelle che noi chiamiamo "comorbidità", ovvero più malattie in contemporanea, può peggiorare le cose, creando più infiammazione e aumentando le possibilità che alla dermatite atopica si associno altre problematiche allergologiche» osserva il professor Giampiero Girolomoni, direttore della Clinica dermatologia dell’Università di Verona.

Marcia allergica

A favorire la marcia allergica negli individui con dermatite atopica sarebbe, almeno in parte, la stessa pelle, che si presenta come un «colabrodo» che lascia penetrare nell’organismo possibili nemici. Nella dermatite atopica la barriera epidermica presenta, infatti, delle alterazioni che rendono la sua struttura meno compatta ed efficiente e, di conseguenza, più facilmente irritabile e permeabile a sostanze esterne allergizzanti o infettive. «L’allergene che penetra nella palle potrebbe favorire la sensibilizzazione e così spiegare perché chi soffre di dermatite atopica ha più possibilità di sviluppare altre allergie e l’asma - riferisce l’esperto -. Abbiamo visto che questo è quello che accade negli animali da laboratorio e verosimilmente anche nell’uomo. Curando, però, la dermatite sin dal suo esordio in modo corretto, riusciamo spesso a modificarne in senso positivo il decorso, a tutto vantaggio dei pazienti». Certo le cure possono richiedere un certo impegno per un bambino, ma sembrerebbe valerne la pena.

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