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Cosa è successo ai pazienti con psoriasi nei mesi del COVID-19

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Cosa è successo ai pazienti con psoriasi nei mesi del COVID-19

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La psoriasi è una patologia cronica cutanea caratterizzata, in tutte le sue forme cliniche, da una elevata incidenza e da numerose comorbidità nelle forme più gravi.

La gestione di questa patologia e delle sue numerose comorbidità, ha tratto enorme giovamento, negli ultimi 20 anni, dalla terapia con farmaci biologici.

Nel momento della massima diffusione dell’infezione da COVID-19 (marzo-aprile 2020) si è creata una grande confusione mediatica, anche da letteratura pseudoscientifica, che si andava a sommare alla fisiologica e legittima paura per una pandemia di dimensioni a noi fino a quel momento ignote.

La maggior parte dei pazienti con psoriasi in trattamento con farmaci biologici era impaurita ed insicura; la terapia con biologico rappresentava per loro una conquista che li aveva liberati dalle stigmate di una malattia inguaribile ma se aumentava il rischio di contrarre l’infezione?

Il compito del dermatologo - a sua volta non certo experienced al riguardo! - dei vari ex centri “PsOcare” è stato quello di rassicurarli sulla base della personale esperienza, della letteratura che andava via via aumentando al riguardo e delle linee guida delle società scientifiche (SIDeMast).

E’ stato attivato un follow-up telefonico e la telemedicina; una linea telematica dedicata ha permesso di seguire gli esami ematochimici di pazienti “fragili” e/o con comorbidità elevate.

Durante questo periodo è stato effettuato uno studio osservazionale multicentrico in 33 centri specialistici italiani, promosso da SIDeMast.ono stati presi in esame circa 13.000 pazienti affetti da psoriasi e in trattamento con tutti i tipi di biologici approvati per questa patologia, per valutare la reale incidenza dell’infezione da COVID -19 in questa popolazione.

I risultati di questo studio, hanno dimostrato che meno del 5% dei pazienti ha interrotto il trattamento per lo più autonomamente, senza consultare lo specialista di riferimento. Il criterio dominante nel mantenere o meno un trattamento con biologico, rimane senz’altro la valutazione globale del singolo paziente, considerando le comorbidità e i fattori di rischio.

La tempestiva riorganizzazione della tipologia assistenziale (telemedicina, web, etc) in questo peculiare momento storico ha fatto sì che il paziente non percepisse un abbandono terapeutico e ha consentito una progressiva ripresa dell’attività assistenziale specialistica.

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Dettagli del corso

Docenti del corsoProf.ssa Ketty Peris – Prof. Giampiero Girolomoni
Crediti formativi1,8
Destinatari del corsoDermatologia e venereologia, Allergologia ed immunologia clinica, Malattie infettiva, Medicina del Lavoro e sicurezza degli ambienti di lavoro, Medicina Generale (Medici di Famiglia), Reumatologia;
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