Dermatologia / Rassegna stampa

Allergia al nichel, allo studio un vaccino in capsule

Al momento è solo una sperimentazione su pazienti, ma è stato dimostrato che un vaccino in capsule da assumere per bocca a dosi crescenti guarisce l'allergia al nichel cosiddetta «sistemica».

Segreteria SIDeMaST, 04 Aug 2014 06:42

Allergia al nichel, allo studio un vaccino in capsule

Efficace nel ridurre i sintomi gastrointestinali e cutanei sistemici, ma meno risolutivo per la dermatite da contatto, sempre più diffusa per cellulari e tablet

Al momento è solo una sperimentazione su pazienti, ma è stato dimostrato che un vaccino in capsule da assumere per bocca a dosi crescenti guarisce l'allergia al nichel cosiddetta «sistemica», quella cioè che colpisce anche a livello gastrointestinale ed è scatenata dalla presenza di nichel negli alimenti, ma anche dal contatto con cellulari e tablet. Sono i risultati del primo studio clinico coordinato da allergologi dell'Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma e dell'Università di Chieti, che hanno valutato la terapia orale di iposensibilizzazione in pazienti con sindrome allergica sistemica (SNAS), caratterizzati da dermatite allergica da contatto e reazioni sistemiche (cutanee e gastrointestinali) dopo l'ingestione di cibi contenenti questo metallo. La sperimentazione è stata coordinata dal gruppo di Domenico Schiavino, direttore dell'Unità Operativa di Allergologia del Policlinico Gemelli di Roma, e i risultati pubblicati di recente sulla rivista Annals of Medicine.

Sindrome allergica sistemica

«L'allergia da contatto al nichel è molto diffusa e può riguardare fino al 30% della popolazione generale. Un 20% di questi è fortemente allergico e presenta anche reazioni allergiche al nichel contenuto negli alimenti per cui si parla di sindrome allergica sistemica, perché oltre a dare orticaria ricorrente, l'allergia causa sintomi gastrointestinali» spiegano i ricercatori. Il vaccino è risultato efficace nel ridurre i sintomi gastrointestinali e cutanei sistemici (orticaria, eczema disseminato), ma meno risolutivo per quel che concerne la dermatite da contatto, sempre più diffusa per cellulari e tablet. Lo studio multicentrico in doppio cieco (placebo confrontato con le capsule di vaccino) servirà per trattare le forme più gravi di allergia al nichel, in cui anche il metallo contenuto negli alimenti, per quanto in piccole quantità, dà una reazione una allergica con problemi gastrointestinali.

Importante per assorbimento del ferro

Una volta stabilita la presenza di una sindrome allergica sistemica in un gruppo di oltre 100 adulti, gli allergologi dell'Università Cattolica hanno somministrato loro capsule contenenti nichel a dosaggi crescenti o capsule di una sostanza inerte (placebo). Le capsule fungono da vaccino che "abitua" l'organismo a sopportare la presenza di piccole quantità del metallo e quindi il vaccino sopisce le reazioni allergiche. «Poiché il nichel è importante per favorire l'assorbimento del ferro da parte dell'organismo - suggerisce Schiavino - una dieta povera di questo metallo può causare alla lunga anemia; di qui la necessità - specie nelle donne che già di per sé sono più soggette ad anemie e che sono il sesso preferenziale per l'allergia al nichel - di desensibilizzare il paziente a questo metallo in modo che possa ricominciare a seguire una dieta normale». Per diagnosticare l'allergia si parte dalle classiche prove cutanee cui segue una dieta di eliminazione degli alimenti contenenti nichel (in particolare frutta e verdura) per vedere se scompaiono i sintomi gastrointestinali. Successivamente si reintroduce il metallo (test di provocazione specifico), per vedere se ricompaiono i sintomi di allergia.

  • keyboard-arrow-right Fonte Corriere della Sera
  • keyboard-arrow-right Autori Redazione Salute Online
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