Dermatologia / Rassegna stampa

Tre minuti a -160 gradi e lo shock rigenera corpo e psiche

I benefici della crioterapia vanno oltre l'ambito ortopedico e sportivo, mostrando molte potenzialità anche in campo dermatologico, metabolico ed estetico

Segreteria SIDeMaST, 22 Sep 2015 07:31

Argomenti: crioterapia
Tre minuti a -160 gradi e lo shock rigenera corpo e psiche

Nata per gli sportivi, adesso la crioterapia si allarga ai settori riabilitativo ed estetico

Per molti campioni dello sport è diventato uno strumento con cui prepararsi alle grandi sfide e recuperare al meglio la forma fisica dopo un grande sforzo oppure un infortunio. Con la «Rugby World Cup 2015» alle porte, ad esempio (si apre il 18), la nazionale italiana si è attrezzata con una criocamera mobile per effettuare trattamenti di crioterapia a bassissime temperature sui giocatori, mentre i grandi club calcistici ne hanno sfruttato le potenzialità nella fase di preparazione pre-campionato, seguendo l'esempio della star Cristiano Ronaldo: lui, infatti, ha deciso di farsi installare l'apparecchiatura direttamente a casa.

TANTE POTENZIALITÀ

Ma i benefici della crioterapia vanno oltre l'ambito ortopedico e sportivo, mostrando molte potenzialità anche in campo dermatologico, metabolico ed estetico. Tutto si basa sull'esporre il corpo a temperature che variano dai -120 ai -160 gradi centigradi per un tempo massimo di tre minuti, sottoponendo quindi l'organismo a uno shock termico fortissimo, eppure in grado di ristabilire il corretto funzionamento degli organi e dei tessuti.

«In ambito sportivo la crioterapia sistemica (quella che coinvolge l'intero organismo ndr) è utilizzata, tipicamente, nei casi di affaticamento muscolare oppure nella fase di recupero dagli infortuni, data la sua riconosciuta azione antiedemigena - cioè contro gli edemi - e antinfiammatoria», spiega Ferdinando Battistella, direttore medico-scientifico del Policlinico dello Sport del Policlinico di Monza e responsabile sanitario del Lugano calcio.

Tendiniti, microlesioni muscolari, reumatismi e infiammazioni della membrana che riveste la parte interna delle articolazioni (la membrana sinoviale) sono i casi in cui - secondo il professore - la crioterapia ha i benefici più significativi, con cicli di trattamento, in media, di tre sedute da effettuare a distanza di cinque-sei giorni l'una dall'altra. Il freddo intenso, infatti, è utile a rallentare la conduzione degli stimoli nervosi e a ridurre la produzione di importanti mediatori chimici come l'istamina, svolgendo di fatto un effetto importante contro il dolore e le infiammazioni sull'intero organismo.

Oggi è possibile sottoporsi alla crioterapia in diversi modi. Nella «criosauna» il corpo viene immerso in una sorta di vasca tubolare, in cui la temperatura raggiunge i -120 gradi, con la testa e le spalle mantenuti all'esterno. Le «criocamere» sono invece simili a saune refrigeranti, in cui si accede con tanto di guanti e cappellino dopo una breve sosta in un'anticamera di acclimatazione a circa 60 gradi sotto zero. In ogni caso il tempo massimo di permanenza è di 180 secondi, al termine dei quali c'è chi giura di provare uno stato di euforia e di benessere che si ripercuote per giorni, probabilmente per via del forte rilascio di endorfine causato dallo shock termico.

A CACCIA DI ADEPTI

Anche per questo motivo la crioterapia sistemica sta conquistando sempre più adepti anche al di fuori dell'ambito sportivo, trovando spazio in ambito riabilitativo ma anche estetico, come trattamento utile a rinvigorire il fisico e l'umore, contrastare i processi di invecchiamento e gli stati di astenia. Oppure in campo dermatologico, dove il suo riconosciuto effetto antinfiammatorio e immunomodulatore fa sì che trovi indicazione anche come coadiuvante nei casi di psoriasi e dermatite atopica, dove sembra utile a ristabilire la proliferazione delle cellule della pelle (in genere accelerata in questi casi) e a calmare il prurito.

«L'unica controindicazione a questo trattamento riguarda le persone anziane o che soffrono di disturbi cardiocircolatori», avverte Battistella. Secondo gli esperti, risultati evidenti si hanno anche nel caso di disturbi del metabolismo come l'obesità, in cui il tessuto adiposo presenta infiammazioni croniche che si ripercuotono sull'intero organismo. In questo caso la crioterapia sistemica mette a freno l'infiammazione e riassesta i livelli di colesterolo e di ormoni. In più in una singola seduta si arrivano a perdere fino a 800 calorie, come dopo un'ora di corsa. Un risultato da non sottovalutare per chi vuole perdere peso.

  • keyboard-arrow-right Fonte La Stampa
  • keyboard-arrow-right Autori Stefano Massarelli
  • keyboard-arrow-right Link fonte Link articolo originale
  • keyboard-arrow-right Parole chiave crioterapia

Articoli collegati