Dermatologia / Rassegna stampa

Ipertensione e farmaci betabloccanti fanno salire il rischio di psoriasi

Le donne che soffrono di ipertensione sembrano essere esposte maggiormente al rischio di sviluppare la psoriasi e anche l'uso a lungo termine di farmaci betabloccanti può contribuire a questa patologia della pelle.

Segreteria SIDeMaST, 28 Jul 2014 05:15

Ipertensione e farmaci betabloccanti fanno salire il rischio di psoriasi

Un basso e persistente stato infiammatorio pare essere all'origine di entrambe.
I pazienti vanno seguiti con particolare attenzione e serve uno stile di vita sano

Le donne che soffrono di ipertensione sembrano essere esposte maggiormente al rischio di sviluppare la psoriasi e anche l'uso a lungo termine di farmaci betabloccanti (impiegati come terapia per contrastare l'alta pressione sanguigna) può contribuire a questa patologia della pelle. È la conclusione a cui sono giunti ricercatori americani dopo aver analizzato i dati relativi a quasi 80mila infermiere partecipanti a un vasto studio statunitense (il Nurses' Health Study) condotto fra il 1996 e il 2008.

Un'aspettativa di vita ridotta

La psoriasi è una malattia (non infettiva né contagiosa), solitamente di carattere cronico e recidivante, che si manifesta con chiazze rossastre, rotondeggianti, eritematose, sulle quali si formano delle squame di colore argenteo. Nel lavoro da poco pubblicato sulla rivista JAMA Dermatology hanno identificato, fra le 80mila donne considerate, circa 850 casi di psoriasi e hanno notato che la patologia è più frequente fra quante soffrivano d'ipertensione da sei anni o più rispetto alle donne con pressione sanguigna normale. È stata poi individuata una probabilità maggiore di sviluppare la psoriasi fra le pazienti curate da oltre sei anni con i betabloccanti, che paiono inoltre aggravare le lesioni cutanee tipiche della patologia. «Recenti studi hanno evidenziato come i pazienti affetti da psoriasi (sia lieve sia moderata-severa) presentino una maggiore prevalenza di ipertensione arteriosa rispetto alla popolazione generale e in particolare, in base alle recenti acquisizioni scientifiche, è stato dimostrato come i pazienti affetti da psoriasi severa abbiano un'aspettativa di vita ridotta di 6 anni rispetto alla popolazione generale, legata proprio al rischio cardiovascolare» commenta Annamaria Offidani, direttore della Clinica Dermatologica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti Torrette di Ancona.

Relazioni pericolose (e intricate)

Nonostante non sia stato ancora completamente chiarito quale sia il collegamento tra le due patologie, si ipotizza che alla base di entrambe vi sia un comune processo fisiopatogenetico, ossia un basso e persistente stato infiammatorio. «Da un punto di vista più strettamente molecolare, sono state proposte ulteriori ipotesi a riguardo del possibile link tra le due patologie - prosegue Offidani -, quale un'alterazione, nel paziente psoriasico, del sistema renina-angiotensina, con alti livelli circolanti di renina e incrementata attività dell'enzima ACE che, a sua volta, potrebbe contribuire alla alterata azione citochinica a livello vascolare, con conseguente vasocostrizione». Va poi considerato che la psoriasi per molti pazienti è fonte di grande disagio psicofisico, con un notevole impatto sulla qualità di vita e con conseguente ridotta attività fisica, che è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di sindrome metabolica e ipertensione arteriosa. Psoriasi e ipertensione arteriosa condividono poi alcuni fattori di rischio comuni a entrambe, quali fumo e obesità. «Pertanto - conclude l'esperta -, i dermatologi dovrebbero incoraggiare i pazienti psoriasici a monitorare la pressione arteriosa, suggerendo loro l'importanza di condurre uno stile di vita sano sia dal punto di vista dell'alimentazione che dell'attività fisica motoria. È necessario che i pazienti ipertesi siano seguiti con uno stretto follow up, integrando le competenze del dermatologo con quelle del cardiologo di riferimento, andando a monitorizzare l'aderenza a un eventuale trattamento antiipertensivo in atto e considerando che, alcune terapie adottate per il trattamento della psoriasi (come la ciclosporina) hanno proprio, tra gli effetti collaterali dose-dipendenti, l'ipertensione. E che a loro volta, come evidenziato dallo studio, i beta-bloccanti possono avere un ruolo favorente nello sviluppo della psoriasi o portare a una sua esacerbazione».

  • keyboard-arrow-right Fonte Corriere della Sera
  • keyboard-arrow-right Autori Vera Martinella
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